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Opere pubblicate: 19989
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LA MAIOLICA DEL RINASCIMENTO
La Collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Perugia, Palazzo Baldeschi, 3 ottobre 2007 – 6 gennaio 2008 Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Presentazione del volume “Le maioliche rinascimentali nelle collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia” (volume secondo) A cura di Timothy Wilson e Elisa Paola Sani Mercoledì 3 ottobre 2007, ore 16,30 Perugia, Palazzo Graziani - Sala delle Colonne Inaugurazione della Mostra: Mercoledì 3 ottobre 2007, ore 18 Perugia, Palazzo Baldeschi al Corso Per qualità e rarità dei pezzi esposti è una delle più importanti collezioni di maioliche al mondo. Dal 3 ottobre al 6 gennaio tutti potranno ammirarla, per la prima volta nella sua veste completa, a Palazzo Baldeschi, sede espositiva della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Ed è proprio alla Fondazione che questa rarissima Collezione appartiene, frutto di acquisizioni importanti nel corso degli anni, tra cui quella dei 76 strepitosi pezzi raccolti Paolo Sprovieri, forse il più attento collezionista del settore, e le meraviglie della Collezione Frizzi Baccioni. A proposito di quest’ultima raccolta, merita segnalare che, giusto in queste settimane, dalla Frizzi Baccioni è stato concesso in dono a Palazzo Baldeschi un ulteriore nucleo di preziosissime maioliche: tre pezzi tra cui un “versatore farmaceutico” già patrimonio della Spezieria dell’Ospedale di Santa Maria della Misericordia a Perugina, reperto di grandissima qualità ma anche documento importante di storia del territorio. Anche questi tre nuovi pezzi saranno esposti nella grande mostra. Conclusa l’esposizione a Perugia, la Collezione, in versione più contenuta, è destinata ad essere presentata in diversi centri italiani e europei. Complessivamente, a Palazzo Baldeschi saranno esposti 147 pezzi e l’utilizzo del termine “capolavori” per descriverli non è improprio: la qualità delle maioliche entrate a far parte della Collezione è assolutamente altissima. Il cuore della Raccolta è cinquecentesco; il Cinquecento certo fu il secolo in cui l’arte della maiolica viene considerata, nelle sue espressioni più alte, essenzialmente come una forma pittorica. Non mancano però esemplari quattrocenteschi, in particolare albarelli di produzione centroitaliana, opere di botteghe di livello. Ma con il nuovo secolo, a Faenza ma anche in Toscana, in Umbria, a Napoli, nelle Marche e in altri centri della penisola si sviluppano botteghe che sanno creare veri capolavori. Anche quei centri di produzione che, come Faenza, Mentelupo, Deruta, Castelli, riescono a creare manufatti “di massa”, destinati ad invadere mercati anche lontani, confermano talune produzioni di qualità e livello altissimo. Basti ammirare i piatti da pompa di Deruta presenti nella Collezione: grandi piatti dipinti con profili femminili, scene di caccia o soggetti religiosi che riecheggiano molto da vicino i modi di Perugino o di Pintoricchio. Faenza ha certo titolo per essere definita come la “regina delle ceramiche”, tanto da imporre i propri stili (il bianco di Faenza, o l’istoriato, appunto). E da Faenza partono, nel ‘500, maestranze che esportano i loro modelli in tutta Italia contribuendo così a dare non poco filo da torcere agli esperti impegnati a datare e indicare i loghi di produzione delle maioliche di questi decenni. Così circa alla stessa paternità dello stile “istoriato”, tradizionalmente iscritta alla città di Faenza, c’è chi avanza una diversa primogenitura: sembra infatti che la consuetudine di ricoprire l’intera superficie di una maiolica con figure o storie sia nata ad Urbino e lo dimostrerebbe la datazione di opere magnifiche di questa Collezione. Ovunque la diffusione di modelli e di storie consentita dall’arte della stampa stimolò gli artisti della ceramica a riportare sulle loro creazioni i capolavori di Raffaello o il racconto delle Metamorfosi di Ovidio oppure ancora, in ossequio ai dettami del Concilio di Trento, scene e soggetti biblici. Ma fu a Gubbio che l’arte de “lustro” ebbe il suo massimo protagonista: nessuno, infatti come Mastro Giorgio aveva rivali nell’applicare il lustro alle ceramiche e la Collezione documenta questo miracolo della tecnica con numerosi, bellissimi esemplari. La trasmigrazione dei maestri contaminò utilmente molte città e tra esse la grande Venezia, contribuendo a creare stili nuovi e di grande eleganza. Qua e là per l’Italia, intanto, interi piccoli centri si andavano specializzando nell’arte della maiolica. In mostra si possono ammirar, ad esempio, esemplari tra i più belli fra quelli prodotti a Castelli, piccolo centro dell’Abruzzo noto, in particolare, per la preziosità dei suoi vasi da farmacia. LA MAIOLICA DEL RINASCIMENTO La Collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Perugia, Palazzo Baldeschi, 3 ottobre 2007 – 6 gennaio 2008. Esposizione promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. A cura di Timothy Wilson e Paola Elisa Sani. Schede di Carola Fiocco, Gabriella Gherardi, Marino Marini e Claudio Paolinelli. ingresso libero Per informazioni e prenotazioni: Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Tel. 075-5725981 fondazione.pg@infinito.it
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