| Dal 17 al 23 settembre 2007
Setyo Mardiyantoro
Esotico quotidiano
PALAZZO BOSCO LUCARELLI
Corso Garibaldi Benevento
Singolare, suggestivo questo incontro tra Oriente ed Occidente entro una trama segnica di estrema sensibilità grafica e illustrativa. Le immagini di Setyo Mardyantoro, artista indonesiano, ricalcano nella loro campitura la calligrafia grafica orientale, ma narrano l’Occidente: luoghi, figure, monumenti. Non si tratta solo d’una convergenza stilistica, d’una contaminazione linguistica. Il segno risponde ad un bisogno intimo, ad un adeguamento della sensibilità o piuttosto ad una reinterpretazione dello spazio in cui oggi l’artista vive, cogliendo in profondità i segni differenti rispetto alla cultura d’origine, nell’orizzonte del proprio universo interiore, con una memoria vivida e persistente del duplice spazio sovrapposto e ormai coniugato a cui l’artista affida la propria dimensione psicologica e lirica. Perché la doppia natura di Setyo resta integra, quasi astratta nell’avvertimento di un mondo sognante: uno spazio in cui non esistono contingenze fisiche ma solo aurei sensi dell’anima: isola della memoria, fatta di aria e di luce, di inquiete radici rigenerate nello specchio di un riverberante antico silenzio. E’ qui appunto che Setyo ritrova il senso primigenio della sua ispirazione, la formula stessa del suo sentimento visivo, la sua natura surreale e fantastica, popolata da segni anche figurativi, che diventano nel nuovo registro simboli di una natura intrisa di poesia, preziosa e spirituale, ma riflessa nel tessuto di una penetrazione più psicologica, quasi fragile, insieme adulta e bambina, della vita. Eppure l’artista non si affida ad un gettito estemporaneo della sensibilità. Recupera, nello spirito proprio della tradizione figurativa orientale, un rigore compositivo e simbolico che a primo sguardo non pare, tale è la freschezza talora ingenua delle immagini. Si osservino gli sfondi, così freschi e fioriti, delle sue nuove icone. Sono di una incantevole, arabescata sensibilità. Ma quando lo sguardo si addentra nel particolare, si percepisce l’innesto tra le culture, si intuisce lo stesso cammino d’artista, spirituale e professionale. Del resto Setyo lavora da anni, anche nelle pitture su stoffa e negli acrilici con lo stesso gusto, con la stessa sensibilità. Mentre nei dipinti, però, egli ricrea una formula più composita, sempre ricca comunque e intensa, anche cromaticamente, qui, nei disegni, il miracolo di una convergenza culturale è più intrinseco, meno tematico, più limpidamente interiore.
Giorgio Agnisola
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