| 'Tornare a casa nella campagna casertana e ritrovare i luoghi dell’infanzia, i ricordi, la parlata e i cibi, ma anche le contraddizioni eterne e le nuove crudezze delle terre del Sud, scegliendo alla fine – sul filo delle nostalgie ma anche per accettare la sfida del destino – di accettare questo ricongiungimento un po’ casuale e un po’ nato dalla deriva della storia, con le proprie origini …
L’impatto con la campagna e il sud, fra l’altro, è contraddittorio e frastornante: Onofrio Domusuro riscopre con tenerezza e commozione i paesaggi, il cibo, il dialetto che presto torna a far capolino nella sua parlata addomesticata dagli studi, ma ritrova anche un clima indolente, feudale e larvatamente minaccioso ….”'
Barbara Faverio, La Provincia, 10 dicembre 2006
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