| Presentazione del IV rapporto di Nomisma sul mercato dell’arte
Nomisma ha scelto ArtVerona07 per la presentazione della quarta indagine sul commercio italiano dei beni artistici.
Nella mattinata di giovedì 18 ottobre il Centro Studi illustrerà il consuntivo della stagione 2006/07, traccerà le previsioni per il 2007/08 e proporrà una serie di riflessioni sulla stato di salute del mercato.
Recentemente Nomisma e ArtVerona hanno anche avviato una collaborazione per l’aggiornamento del sistema classificatorio dell’arte del '900 e per l’ampliamento della gamma degli oggetti da analizzare. Il prossimo rapporto congiunturale, sempre a cura del Laboratorio sui beni artistici di Nomisma, terrà conto inoltre dell’opinione di tutti gli espositori presenti ad ArtVerona 07, un sentiment che si aggiungerà alle interviste al consueto panel e all'analisi delle battiture all'asta. Un altro passo verso una comprensione completa delle dinamiche del mercato italiano dell'arte.
Nomisma, società di Studi Economici bolognese, ha creato il Laboratorio sul commercio dei beni artistici (LCBA) nel 2004, partendo dalla convinzione che il bene culturale abbia una significativa valenza nel processo di sviluppo locale e che lo scambio di tale bene (oltre che il possesso e la fruizione) sia un potente fattore di modernizzazione dei sistemi economici.
Attualmente risultano associati al Laboratorio primari Istituti di Credito e Fondazioni, Fondi di investimento in arte e Fiere d'arte.
Tra gli obiettivi del Laboratorio: favorire il dibattito culturale economico sul settore (studiando, per esempio, le possibilità offerte da operazioni di cartolarizzazioni o da fondi comuni di investimento con opere d’arte); rendere disponibili al grande pubblico informazioni di base per affacciarsi sul mercato; dare visibilità ad un sistema industriale estremamente frammentato.
Premio Aletti ArtVerona
E’ il premio promosso da Banca Aletti al fine di valorizzare i nuovi talenti e dar merito alle gallerie che li rappresentano. Consiste nell’acquisizione da parte della Banca dell’opera di un artista che non abbia superato i 35 anni di età, scelta fra quelle proposte dalle gallerie presenti in Fiera. La giuria è composta da personalità di chiara fama del mondo dell’arte e della cultura, nonché da esponenti dell’economia e delle istituzioni.
Con questa iniziativa, Banca Aletti – una delle maggiori Private Bank italiane e main sponsor di ArtVerona - sostiene i giovani artisti nella consapevolezza che l’arte contemporanea è espressione delle energie più vive e interessanti della nostra società, ed è non solo investimento culturale ed economico, ma anche proiezione verso il futuro. Sono valori importanti per una banca che affianca i suoi clienti nel gestire i propri patrimoni, anche artistici.
Nella prima edizione del 2005, il premio è andato all’artista americana Margot Quan Knight per l’opera Hospital – Procreation Series, rappresentata in fiera da Gagliardi Art System di Torino. Nel 2006, vincitore è stato l’artista Nando Crippa con la scultura Il mio amore V1, rappresentato in Fiera da Castello di Rivara – Centro d’Arte Contemporanea.
ICONA 2007 - Un simbolo dell’arte in Fiera
Con il progetto ICONA, ArtVerona vuol dare visibilità e riconoscimento alle gallerie espositrici, che della Fiera sono l’anima e l’espressione. Lo fa acquisendo da loro un’opera che simbolicamente rappresenta la fiera stessa, nel suo essere manifestazione che contribuisce ad esprimere valori e tendenze dell’arte contemporanea.
Sono invitate a partecipare tutte le gallerie presenti. Fra le proposte pervenute, una commissione selezionatrice - presieduta da Giorgio Cortenova, direttore della Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti - ne seleziona dieci e indica quella che, a suo giudizio, risulta più significativa, sia per qualità artistica ed espressività simbolica, sia per il rapporto valore/prezzo.
Nel 2006, il riconoscimento è andato a Jumping-Carousel dell’artista Julia Bornefeld, rappresentata in Fiera da Les Chances de l’Art di Bolzano.
Ogni anno, l’opera è esposta all’ingresso del padiglione della fiera; al termine della manifestazione, entra a far parte della collezione della Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti. Non solo, diventa l’immagine coordinata della comunicazione di ArtVerona per l’edizione successiva.
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ArtVerona, l’unica fiera d’arte in Europa che dedica una sezione speciale all’Outsider Art
È anche detta Arte Irregolare. Comprende la grande e variegata famiglia di artisti marginali, emarginati, folk, naif, visionari, spesso malati di mente, e sempre o quasi sempre sprovvisti di formazione artistica. Persone che operano solitarie, al di fuori del condizionamento di canoni, movimenti, mercati, e che traggono dalle profondità della propria personalità, per se stessi e non per altri, opere eccezionali nel concetto, nell’oggetto, nelle tecniche.
Oggi è distinta dall’Art Brut, ma ne discende e ne è estensione.
Cenni di storia
L’interesse verso queste forme d’arte risale alle avanguardie artistiche del Novecento. È tuttavia attorno agli anni Cinquanta che le opere escono dagli ospedali psichiatrici per essere acquisite da artisti e da collezionisti. Con Dubuffet e la fondazione della Compagnie de l’Art Brut nel 1948 si assiste alla consacrazione del genere. All’Art Culturelle ufficiale si contrappone l’art non-culturelle, grezza, brutta, ma pulsante, viva. La collezione di Dubuffet viene acquisita dalla Svizzera, che nel 1971 le assegna un museo all’interno del Castello di Beaulieu, vicino a Losanna, dov’è tuttora.
A Vienna gli Essl, grandi collezionisti, iniziano ad acquistare gli artisti del Gugging, l’ospedale psichiatrico dove a lungo hanno operato personaggi le cui opere sono famose e oggi altamente quotate. Nel 1970, il francese Serge Tekielski apre il “Petit Museée du Bizzarre". Nel 1967 viene organizzata dal Museo di Arti Decorative di Parigi la prima mostra di Art Brut, a cui farà seguito, nel 1974, quella al Walzer Art Center di Minneapolis (Minnesota). Nel 1979 all’Art Council of Great Britain e nel 1982 al Corcoran Gallery of Art di Washington. Sono gli anni in cui in Francia cominciano a nascere nuovi centri espositivi: tra i più prestigiosi, L’Aracine, La Fabuloserie, il Site de la Creation Franche. Nel 1994, apre a Lagrasse un museo che ospita la collezione di Ceres Franco e recentemente due giovani collezionisti svizzeri hanno aperto al pubblico la raccolta Mermod ed Eternod. Nel 1996 nasce a Baltimora il primo museo specializzato in Outsider e Visionary Art.
Con il diffondersi dell’apprezzamento delle opere d’Outsider Art, sempre più queste hanno preso valore nei mercato internazionali. Nel gennaio 2003, Christie's ha organizzato a New York la prima vendita pubblica di un lotto di ben 120 opere provenienti dalla collezione di Robert M.Greenberg, nel corso della quale è stato venduto l'80% delle proposte, con un incasso pari a 1.146.603 dollari.
Perché ad ArtVerona
A proporre e ad acquistare opere di Outsider Art sono stati finora soprattutto gallerie e collezionisti svizzeri, austriaci, tedeschi, francesi, inglesi, statunitensi.
In Italia, la conoscenza e l’interesse si stanno diffondendo in questi ultimi anni: il successo della mostra “Oltre la Ragione”, curata da Bianca Tosatti a Bergamo nel 2006, ha creato un’eco finalmente attesa.
ArtVerona ha dato spazio all’Outsider Art fin dalla sua prima edizione del 2005, dedicandole una sezione speciale, che nel 2006 si è arricchita della mostra retrospettiva di Carlo Zinelli. Un ruolo ancor maggiore le assegna per l’edizione dell’ottobre prossimo. Lo fa non solo nella convinzione che essa sempre più costituirà anche in Italia un’area di nuovo proficuo interesse per galleristi e collezionisti, ma con la missione di darle anche nel nostro Paese il riconoscimento che merita.
Curatrice della sezione è una dei maggiori esperti italiani, Daniela Rosi, con la consulenza di Bianca Tosatti.
La Mostra: BESTIARIO - dall’Atelier dell’Errore
La sezione speciale Outsider Art presenta in anteprima la mostra, altrettanto bella quanto inquietante, delle opere create nell’Atelier dell’Errore diretto dall’artista Luca Santiago Mora presso la neuropsichiatria infantile dell’ASL di Reggio Emilia.
Coinvolgono con la loro potenza immaginaria ed estetica e ancor più sorprendono non appena si sappia cha sono ideate da giovani di età fra i 7 e i 14 anni (18 se down) afflitti da problemi quali l’autismo, la difficoltà di apprendimento e di socializzazione, e altri che sembrerebbero rendere improbabile in loro manifestazioni di così intensa creatività.
Sono tutti soggetti di animali immaginifici. Dice Luca Mora Santiago: “Le bestie che stanno qui nel bestiario non hanno per nulla i nostri parametri e non si danno a mani addestrate tipo le nostre. Non so di dove vanga quest’immensità di bestie. Solo di due cose sono perfettamente certo: l’una, che io mai sarei stato in grado di immaginare l’esistenza di tali esseri. L’altro, nemmeno i ragazzi, prima, avrebbero avuto il coraggio di lasciar affiorare esseri da certe immensità, e guardarli negli occhi, e accarezzarli. E sentirsene pure orgogliosi”.
La mostra, curata da Daniela Rosi, vuole lanciare non poche provocazioni, che la curatrice stessa pone: “A partire dalle avanguardie del '900, che tanto spazio hanno concesso alle nuove scoperte freudiane, alla psicoanalisi e all'idea di inconscio, quali sono gli atteggiamenti artistici accreditati nel pensiero occidentale? Si può ancora sostenere che sia considerabile come "prodotto artistico" solo quello che è frutto di volontà razionale? La forma ha o non ha una sua autonomia di senso al di là di chi l’ha prodotta? Si può considerare arte qualcosa creata da un soggetto in stato psicotico? Si può considerare arte qualcosa prodotta da un bambino? E, a maggior ragione, come si potrebbe giustificare una valenza artistica a qualche cosa che è uscita dalle mani di bambini affetti da problemi cognitivi e psichiatrici? E, da ultimo, ma non per importanza, se noi non sapessimo nulla degli autori di queste opere, esse vedrebbero riconosciuto il loro valore artistico o gli verrebbe negato ogni diritto di appartenenza al mondo dell'arte? Irrisolti problemi, insoluti dibattiti. Proprio a partire dalle innovazioni filosofico/estetiche introdotte dalle correnti di rottura agli inizi del '900 e che hanno rivolto la loro indagine verso le produzioni dei primitivi, degli psicotici e dei bambini”.
Banca Aletti, main sponsor di ArtVerona, sostiene la 3a edizione del Premio Aletti ArtVerona dedicato ai giovani artisti
Il Premio Aletti ArtVerona è un’iniziativa promossa da Banca Aletti al fine di sostenere i giovani artisti e le gallerie che li rappresentano nell’ambito di ArtVerona, la Fiera di Arte Moderna e Contemporanea di Verona, di cui la Banca è main sponsor fin dalla sua prima edizione nel 2005.
Il Premio consiste nell’acquisizione da parte di Banca Aletti - Private & Investment Bank- di un’opera realizzata da un artista di non più di trentacinque anni, appartenente a qualsiasi disciplina.
L’opera sarà selezionata da una Giuria composta da curatori, artisti, esponenti del mondo della cultura e delle istituzioni, nonché da alcuni rappresentanti della Banca.
L’interesse per l’arte è un carattere distintivo di Banca Aletti che da anni, attraverso il progetto Banca Aletti per l’Arte, sostiene le più prestigiose istituzioni culturali e le loro iniziative espositive, forte della convinzione che la cultura sia un modo di qualificare e sviluppare i territori in cui opera.
Il Premio Aletti ArtVerona, giunto quest’anno alla sua 3a edizione, conferma la costante attenzione di Banca Aletti verso il mondo dell’arte, un ulteriore sostegno questa volta dedicato all’arte contemporanea di qualità, che rappresenta certamente l’espressione delle energie più vive della nostra società, ma anche un investimento culturale, oltre che economico, una proiezione verso il futuro.
Questi valori sono molto importanti per una Banca che affianca quotidianamente i propri clienti nel gestire i patrimoni, finanziari e non. Banca Aletti ha infatti sviluppato per la propria clientela un qualificato ed innovativo servizio di art advisory a completamento della gamma dei servizi di consulenza offerti.
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