| MARIA PIA DE VITO
Ciò che più colpisce, nell’universo musicale di Maria Pia de Vito, è l’incredibile sensazione di completezza con la quale la materia musicale viene analizzata ed arricchita. Dietro ad una voce finalmente libera da ogni cliché stilistico, c’è un lungo lavoro di paziente affinamento e un sempre interessante mondo di variegature sonore regolarmente in grado di far lievitare le diverse possibili progettualità proposte. Ci sono molti modi di affrontare il jazz; quello di Maria Pia è obiettivamente personale e straordinariamente unico e moderno”.
[“Il Mattino-L’Adige”]
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Una voce duttile, luminosa, ricca di temperamento e di sfumature espressive, a proprio agio sia nell'interpretazione dei testi che nelle improvvisazioni libere da parole, dove dimostra fantasia e spericolata agilità.
[Giuseppe Segala – Musica Jazz]
Dimenticate Diana Krall, Norah Jones et similia. Non perché Maria Pia De Vito non possa contare sul phisique-du-role, anzi, ma perché lei il jazz lo canta sul serio, consapevole del suo compito di musicista contemporanea.
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Il canto libero della De Vito approfitta delle possibilità offerte dalla tecnologia per trasformare un respiro, quello del titolo, in un loop ritmico, destinato poi a sciogliersi nel richiamo onomatopeico del dialetto che regala un’inedita dedica partenopea a Borges, nel miraggio del suono della solitudine («Sounding solitude»). Autrice matura, oltre che vocalist controllata quanto appassionata, Maria Pia ricerca la strada per la moderna ballad con la rarefatta lezione di «Some echoes» e «Yearning», per dare poi esempio della sua straordinaria caratura tecnica in «Now and zen» o in «Pure and simple», in cui torna a moltiplicare la sua voce.
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Le rimasticature da night della Krall o le soffici ballad postfolk della Jones sono davvero lontane anni luce
[Federico Vacalebre “Il Mattino”]
Cantante, compositrice, arrangiatrice, studia canto lirico e contemporaneo e inizia l’attività concertistica nel 1976 come cantante e strumentista (plettri, percussioni, piano) in gruppi di ricerca su musica etnica, polifonia etnica e non, in particolare dell’area mediterranea, balcanica e sudamericana.
Dall’80 è attiva in campo jazzistico, collaborando stabilmente con musicisti quali John Taylor, Ralph Towner, Rita Marcotulli, Ernst Rejiseger, Paolo Fresu, Norma Winstone, Steve Swallow, Gianluigi Trovesi ed esibendosi con musicisti del calibro di Joe Zawinul, Michael Brecker, Miroslav Vitous, Uri Caine, Dave Liebman, Billy Hart, Eliot Ziegmund, Cameron Brown, Steve Turre, Maria Joao, Ramamani Ramanujan , David Linx, Diederik Wissels e molti altri, partecipando ai più importanti festival internazionali, e svolgendo tournèe europee ed oltreoceano.
Dopo 15 anni di pratica del jazz, un lungo lavoro sul grande songbook americano, sullo scat ed il be-bop, i primi sconfinamenti nel free ed incontri con il jazz europeo, dal ‘94 inizia una nuova fase del suo lavoro con il progetto Nauplia, co-ideato e diretto insieme a Rita Marcotulli. Il recupero di una vocalità dalle matrici profonde del suono, che vedrà l’incontro tra il meticciato jazzistico e le peculiarità multiformi del canto napoletano (Nauplia, Fore Paese, Triboh).
Il lavoro sulle possibilità improvvisative della voce a contatto con diversi contesti culturali diventa la matrice del suo “nuovo corso”, il di cui primo passo è “Phonè”, un lavoro sulla voce che precede il linguaggio, sul ritmo e sulla danza nelle loro diverse declinazioni culturali; è un progetto che segna l’inizio della collaborazione con John Taylor.
Dal 1996 collabora con il compositore britannico Colin Towns; con la sua Big Band, la “Mask Orchestra”, si è esibita nei maggiori festival di Inghilterra e Germania con la rimarchevole esibizione alla Queen Elizabeth Hall di Londra con la "Mask Symphonic" (70 elementi) e la co-partecipazione di Norma Winstone.
Nel 1997 si costituisce il trio con John Taylor e Ralph Towner, con cui ha inciso il CD “Verso”, svolto diverse tournée in Italia ed un lungo tour europeo nel corso del 2001). Il nome di Maria Pia in quell’anno è stato inserito, dalle più celebrate firme del giornalismo jazz americano, nella categoria "BEYOND ARTIST" del 49° DOWN BEAT CRITICS POLL 2001. Nella lista a cui si fa riferimento, il suo nome appare accanto a quelli di artisti del calibro di Caetano Veloso, Joni Mitchell, Cesaria Evora, Olu Dara, Carlos Santana, Uri Caine e Marisa Monte. L’importantissimo riconoscimento l'ha definitivamente imposta a livello internazionale.
E’ del 2002 il cd “Nel Respiro”, che la vede ancora insieme a John Taylor e Ralph Towner, con la partecipazione di Steve Swallow e Patrice Heral, con il quale inizia una fruttuosa collaborazione artistica.
Sono invece del 2003 il progetto e il cd “Tumulti”, che rappresenta il suo lavoro più sperimentale ed orientato all’interazione tra voce, improvvisazione e elettronica, al fianco di Patrice Heral, co-leader del progetto e con la collaborazione del geniale violoncellista Ernst Reijseger e del pianista austriaco Paul Urbanek, pluripremiato nel suo paese per i suoi lavori di “reverse composing”. Il lavoro, accolto con enorme favore della critica, si esibisce in
festival jazz in Italia e all’estero.
Il suo ultimo lavoro, “So Right” (2005), la vede impegnata, insieme ai co-leader Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e all’apporto del batterista Aldo Romano, in una riflessione sulla forma canzone, attraverso la composizione di brani originali e la reinterpretazione di brani di Joni Mitchell, grande innovatrice del songbook nordamericano.
Recente, ma già molto fortunata, è invece la collaborazione con il clavicembalista , organista e direttore d’orchestra Claudio Astronio, nome assai noto nell’ambito della musica barocca internazionale. L’incontro tra l’improvvisazione e la vocalità barocca - già parte del bagaglio esperienziale della De Vito - sono il fulcro dei loro progetti comuni: “Chaconne” - (voce barocca - voce moderna - live electronics – clavicembalo – tiorba – violoncello - arpa doppia), “Coplas a lo divino” (musica sacra antica a contemporanea per organo a canne - voce ed elettronica) ed il duo “La danza della voce” (clavicembalo- voce ed elettronica).
Hanno scritto per lei penne celebri del jazz, come Ralph Towner, John Taylor, Bruno Tommaso, Giorgio Gaslini. L’ultimo grande nome è quello del maestro Roberto de Simone, che ha composto per lei una riscrittura della Fantasia Cromatica di J.S.Bach, registrata nel CD “Specula e gemini”, che vede anche una riscrittura di Monteverdi da parte di Bruno Tommaso.
Collabora stabilmente con la scultrice e video-maker Marisa Albanese; insieme hanno prodotto tre video, "Strappi d'Acqua", "Color Pelle" e "Festina Lente", che sono stati proiettati in musei e mostre (Istituto Italiano per gli studi Filosofici - Napoli '92; Rassegna Video Castel Sant'Elmo - Napoli; Castel San Pietro - Bologna '94; Fiera Internazionale d'Arte Contemporanea, Ripa-arte - Roma; Incontri Internazionali del Cinema di Sorrento, sezione Video '94; Mostra Internazionale d'Arte Contemporanea - Palazzo Parissi, Montepandone FI; Festival Internazionale del Video d'Autore - Corto Circuito '97, Napoli).
Per il Libro d’arte “Orphani” (Ed.Cronopio) di Marisa Albanese ha inciso “A nulla” suite per voce e loop machine. La performance “Orphani” (videoproiezione e live performance di” A nulla” è stata presentata nel 2003 presso la Galleria D’arte Contemporanea di Roma nell’ambito della mostra “Le Tribù dell’arte” a cura di Achille Bonito Oliva.
DISCOGRAFIA SELEZIONATA
Mr. Frankenstein Blues - Tino Tracanna Sextet - Splasc(h)
Hit the Beast! - De Vito and Friends feat. Fresu, Tracanna, Rea, Pietropaoli, Gatto, Fioravanti, Moriconi, ecc. - Phrases
292 - Tino Tracanna Group, Splasc(h)
Corsari - Claudio Lodati feat. Antonello Salis - Splasc(h)
Piano & Bit - Ernesto Vitolo feat. Mike Stern, Toots Thielemans,RCA
Vite Perdite - Daniele Sepe - Polo Sud
Song Tong - Paolo Damiani Ensemble feat. K.Wheeler - Splasc(h)
Nauplia - De Vito/Marcotulli, Pietropaoli, Naco, Vacca - Egea
Fore Paese - De Vito feat. Marcotulli, Pietropaoli, Fresu, Sepe, Tesi, Moscato, Di Leonardo, Carrano - Polo Sud
Nowhere and Heaven - Colin Towns' Mask Orchestra feat. De Vito (Provocateur Rec)
Un Veliero all'Orizzonte - Pietro Tonolo - Egea
Dodici Storie - Mario Raja Big Band - Splasc(h)
Stolen Songs - Enzo Pietropaoli feat. De Vito - Splasc(h)
Phoné - De Vito feat. Taylor, Trovesi, Pietropaoli, Sanesi - Egea
Still Life - Mask Quintet e De Vito, feat. C.Towns, J.Arguelles, J.Parricelli, R.Salmins - Provocateur Records
Triboh - De Vito, Marcotulli, Tunçboyaciyan, feat. Pietropaoli, Di Leonardo, Faraualla - Polo Sud
Gesualdo - T. Tracanna feat. De Vito, Pontiggia, Dalla Porta, Petreni, Modern Ensemble - Splasc(h)
Dreaming man with blue suede shoes - Colin Towns' Mask Symphonic featuring Norma Winstone and Maria Pia De Vito - Provocateur Records
Oltre Napoli, La Notte – Bruno Tommaso - feat. De Vito, Trovesi, Minafra, Pietropaoli, Lama, Maras, Orchestra d'archi
Verso – Maria Pia De Vito, John Taylor, Ralph Towner - Provocateur Records
Nel respiro - Maria Pia De Vito, John Taylor, Ralph Towner, Steve Swallow, Patrice Heral - Provocateur Records
Tumulti – Maria Pia De Vito, Patrice Heral, Ernst Reijseger, Paul Urbanek – “Il Manifesto”
Lettere da Orsara – Orchestra jazz a Maiella dir. Bruno Tommaso, feat Maria Pia De Vito -Polo Sud
Specula et Gemini : Roberto De Simone, Bruno Tommaso, Orchestra jazz a Majella feat. Maria Pia De Vito - Suoni del sud
One Heart, Three voices: David Linx, Diederik Wissels, Fay Claassen, Maria Pia De Vito – E-motive Records (F)
So Right : Maria Pia De Vito, Danilo Rea, Enzo Pietropaoli, Aldo Romano – Cam
Jazz Records.
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