| Pierre Klossowski
Il Bafometto
Galleria di piazza San Marco 71/ c, 30122 Venezia
2 febbraio - 26 marzo 2007
Inaugurazione: giovedì 1 febbraio ore 18,30
nella galleria di piazza San Marco
A cura di:
Raffaella Baracchi e Angela Vettese
Catalogo:
Marsilio editore, Venezia
Orari:
tutti i giorni dalle 12.00 alle 18.00
Martedì chiuso
Ingresso:
Intero 3 euro, ridotto 2 euro
Informazioni:
Fondazione Bevilacqua La Masa
Dorsoduro 2826, 30123 Venezia
Tel. +39 041 5207797 – Fax +39 041 5208955
www.bevilacqualamasa.it
press@bevilacqualamasa.it
Pierre Klossowski nasce a Parigi il 9 agosto 1905. La sua vita si disegna intorno alle due Guerre, ai movimenti antinazionalistici e antifascisti, nonchè in contatto con i più importanti scrittori, poeti, filosofi, pittori, che vivono o si trovano a passare per Parigi durante quegli anni e che contribuiscono alla formazione del suo pensiero. Conosce il pittore Jean Cocteau, entra a far parte di un circolo di scrittori che include Max Jacob e Herman Hesse. All'Ecole des hautes Etudes conosce Maurice Merleau Ponty, Georges Bataille, amici e compagni di pensiero per tutta la vita, Joacques Lacan e Andrè Breton. Negli stessi anni, frequenta il gruppo surrealista di Andrè Masson, Paul Eluard, Simone Weil e Dora Maar. Le sue letture si incentrano attorno a maestri della trasgressione quali: Nietzsche, Sade, lo Gnosticismo, Kierkegaard, Fourier e Benjamin.
La Fondazione Bevilacqua La Masa mostra per la prima volta al pubblico un momento saliente della collaborazione e della profonda amicizia tra Carmelo Bene (1937-2002) e Pierre Klossowski, cioè il ciclo di opere con cui quest'ultimo immagina una messa in scena del suo testo dedicato a Bafometto e che Carmelo Bene avrebbe dovuto realizzare in occasione della Biennale Teatro da lui diretta nel 1989.
Afflato mistico e religioso, paura dell'omosessualità , del desiderio erotico perverso; omaggi a Sade e a Foucault, due diversi maestri della liberazione dal potere e dalle sue catene; gioventù e suicidio: questi e altri temi scandalosi sono al centro della mostra.
Il soggetto attorno a cui si svolgono i grandi cartoni a matita, infatti, in cui le figure hanno quasi sempre dimensione reale, è quello di un giovane attraente, un efebo vestito alla medievale ; la vicenda è ambientata nel Medioevo più oscuro come metafora dell'inconscio e del represso. Il giovane è continuamente preda dei Templari medesimi, che lo adorano ma al contempo lo torturano e lo inducono all'impiccagione. A ispirarli è Bafometto, il loro idolo e la divinità delle streghe, il centro del Sabbat. Il nome è composto di tre abbreviazioni, che insieme significano -Il padre del tempio della pace universale tra gli uomini-.
Attraverso questa vicenda torbida, in cui l'oscuro serve a portare alla luce ciò che è nascosto, il Bafometto ci mostra tutta la nostra capacità di ricerca spirituale da un lato e di ribellione dall'altro, in perfetta coerenza con la vita dell'autore.
L'esposizione è accompagnata da un prezioso documento video con registrazioni originali di Pierre Klossowski e Carmelo Bene sul Progetto Bafometto per la Biennale Teatro dell'89.
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