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Opere pubblicate: 19994
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Info sull'Opera
SCENA VII
Compar Alfio, dalla destra, Turiddu, lo zio Brasi, la gnà Lola, comare Camilla e la zia Filomena. COMPAR ALFIO Salute alla compagnia. TURIDDU Venite qua, compar Alfio, ché avete a bere un dito di vino con noi, alla nostra salute l'uno dell'altro. Colmandogli il bicchiere. COMPAR ALFIO (respingendo il bicchiere col rovescio della mano). Grazie tante, compare Turiddu. Del vostro vino non ne voglio, che mi fa male. TURIDDU A piacer vostro. Butta il vino per terra e posa il bicchiere sul deschetto, Rimangono a guardarsi un istante negli occhi. ZIO BRASI (Fingendo che qualcuno lo chiami dalla stalla). Vengo, vengo. TURIDDU Che avete da comandarmi qualche cosa, compar Alfio? COMPAR ALFIO Niente, compare. Quello che volevo dirvi lo sapete. TURIDDU Allora sono qui ai vostri comandi. La zio Brasi di sotto la tettoia fa segno a sua moglie di andarsene a casa. Comare Camilla via. GNÀ LOLA Ma che volete dire? COMPAR ALFIO (senza dar retta alla moglie e scostandola col braccio). Se volete venire un momento qui fuori, potremmo discorrere di quell'affare in libertà. TURIDDU Aspettatemi alle ultime case del paese, che entro in casa un momento a pigliar quel che fa bisogno, e son subito da voi. Si abbracciano e si baciano. Turiddu gli morde lievemente l'orecchio. COMPAR ALFIO Forte avete fatto, compare Turiddu! e vuol dire che avete buona intenzione. Questa si chiama parola di giovane d'onore. GNÀ LOLA O Vergine Maria! Dove andate, compar Alfio? COMPAR ALFIO Vado qui vicino. Che te ne importa? Meglio sarebbe per te che non tornassi più. ZIA FILOMENA (s'allontana balbettando). O Gesummaria! TURIDDU (chiamando in disparte compar Alfio). Sentite, compar Alfio, come è vero Dio so che ho torto, e mi lascerei scannare da voi senza dir nulla. Ma ci ho un debito di coscienza con comare Santa, ché son io che l'ho fatta cadere nel precipizio; e quant'è vero Dio, vi ammazzerò come un cane, per non lasciare quella poveretta in mezzo alla strada. COMPAR ALFIO Va bene. Voi fate l'interesse vostro. Via dalla viottola in fondo a destra. SCENA VIII Turiddu e la gnà Lola. GNÀ LOLA O compare Turiddu! In questo stato mi lasciate anche voi? TURIDDU Non ci ho più nulla a fare con voi. Adesso è finita fra noi due. Non avete visto che ci siamo abbracciati e baciati per la vita e per la morte con vostro marito? O madre. GNÀ NUNZIA (affacciandosi). Che c'è ancora? TURIDDU Vado per un servizio, madre. Non ne posso fare a meno. Datemi la chiave del cancello, che esco dall'orto per far più presto. E voi, madre, abbracciatemi come quando sono andato soldato, e credevate che non avessi a tornar più, ché oggi è il giorno di Pasqua. GNÀ NUNZIA O che vai dicendo? TURIDDU Dico così, come parla il vino, che ne ho bevuto un dito di soverchio, e vado a far quattro passi per dar aria al cervello. E se mai... alla Santa, che non ha nessuno al mondo, pensateci voi, madre. Entra in casa. SCENA IX La gnà Nunzia attonita; la gnà Lola in gran turbamento; Comare Camilla che fa capolino dalla cantonata; la zia Filomena sull'uscio di casa; lo zio Brasi presso la tettoia. GNÀ NUNZIA O cosa vuol dire? ZIO BRASI (accostandosi premuroso). Gnà Lola, tornate a casa, tornate! GNÀ LOLA (turbatissima). Perché devo tornare a casa? ZIO BRASI Non sta bene in questo momento che vi troviate qui, in piazza! Se volete essere accompagnata... Tu, Camilla, resta qui con comare Nunzia, se mai. ZIA FILOMENA (avvicinandosi). O Gesummaria! Gesummaria! GNÀ NUNZIA Ma dov'è andato mio figlio? COMARE CAMILLA (accostandosi all'orecchio di suo marito). O ch'è stato? ZIO BRASI (piano). Non hai visto, sciocca, quando gli ha morsicato l'orecchio? Vuol dire, o io ammazzo voi, o voi ammazzate me. COMARE CAMILLA O Maria Santissima del pericolo! GNÀ NUNZIA (sempre di più in più smarrita). Ma dov'è andato mio figlio Turiddu? Ma che vuol dire tutto questo? GNÀ LOLA Vuol dire che facciamo la mala Pasqua, gnà Nunzia! E il vino che abbiamo bevuto insieme ci andrà tutto in veleno! PIPPUZZA (accorre dal fondo gridando). Hanno ammazzato compare Turiddu! Hanno ammazzato compare Turiddu! Tutti corrono verso il fondo vociando; la gnà Nunzia colle mani nei capelli, fuori di sé. Due carabinieri attraversano correndo la scena. Cala la tela.
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