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Opere pubblicate: 19989

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Info sull'Opera
Autore:
Comunicati Stampa
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

ANTICAMERE all'eliseocafè

di Comunicati Stampa

compagnia DENOMA
con ForFour s.c.r.l.
presenta

ANTICAMERE
performance - letture - installazioni

eliseocafe
via nazionale, 183
ROMA

nell’ambito del progetto Drink In Art 06 | 07
DOMENICA 10 dicembre 2006 ore 19.30
ingresso libero

Il giovane teatro indipendente di Roma bussa alle porte degli stabili. Nel segno del dialogo e di una distinzione, quella che sussiste tra sommersione e alternatività. La compagnia DENOMA, assieme a For Four, presenta la rassegna ANTICAMERE, che ospiterà 23 esponenti del teatro di ricerca apparsi sulla scena romana dal 2000 ad oggi.

Artisti coinvolti: MAddAI, Psicopompo Teatro, teatrAria, Residui Teatro, Teatro LABit, Circo Bordeaux, Ygramul, La Fiera, Daniele Timpano,Alessandro Langiu, Teatro delle Apparizioni,ct_Gramigna,Teatro Forsennato,Malebolge,Muta Imago , compagnia DENOMA, Ferdinando Vaselli, Teatro della Friggitoria, Santasangre, Kataklisma, Rafaele Morellato Lampis, Mirko Feliziani, Hôtel de la Lune

Info:
www.compagniadenoma.it - compagniadenoma@yahoo.it
www.eliseocafe.it - info@eliseocafe.it

con il contributo di
SAN LO' - Danza Arte Hammam
www.sanlo.it
[Testro Eliseo Via Nazionale, 183 ROMA]


DOMENICA 10 DICEMBRE 2006

Residui Teatro (performance)
EVVIVA L'ITALIA, studio primo
IL VALORE DEL TEATRO OGGI

Azione: pasquale marino, michele rispoli, Ignazio abbatepaolo, viviana bovino
Testi: vari - Regia: gregorio amicuzi

Questo è il tema sul quale riflette la compagnia RESIDUI TEATRO nella breve performance creata per l'evento del 10 dicembre nel foyer del teatro Eliseo.
Cosa fanno i giovani attori? Quanto costa scegliere di essere attori oggi, in Italia, a Roma?
Una riflessione legata alla motivazione che sta proprio alla base di questo primo ingresso di giovani compagnie romane al teatro Eliseo.
Con la speranza di non sembrare autoreferenziali, RESIDUI TEATRO presenta quello che già sapevate, quello che già avete visto, quello su cui non dovete dubitare, tanto sapete che è così e non diversamente.
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Circo Bordeaux (letture)
BACON MODE

Il lavoro su Francis Bacon sarà il secondo di un trittico di spettacoli dedicati alla pittura.
Con Hopper avevamo adottato un approccio, per così dire, frontale: Hopper Mode era il tentativo di trascrivere i dialoghi dei personaggi dipinti, le loro azioni, i contesti in cui vivono. Con Bacon abbiamo cambiato strategia. Completamente. Anche perché non potevamo prescindere dagli aspetti biografici presenti nelle sue opere - tutti riconoscibili; eppure “irriconoscibili” -. Quindi siamo partiti dalla vita. E dunque dall’amore, dall’amicizia, dalla crisi, dalla solitudine dell’uomo-Bacon. Ben coscienti che tutto questo materiale coli nei quadri con tutta la sua maledizione indissolubile.
Il rapporto di Bacon e del suo compagno George Dyer è abbastanza interessante. Con elementi buoni per una spy-story; e con altri ben impacchettati per una storiella omosex dai risvolti squallidi e contraddittori. Ma questo non è sufficiente per uno spettacolo; non per noi, almeno. Il racconto biografico diventa viceversa magnifico quando viene messo in relazione all’opera; e al lavoro sull’opera.
Per certi versi c’è anche la volontà di mettere in scena il processo artistico di un pittore, sì geniale, ma in crisi costante. Tanto che la sua crisi può diventare la crisi del nostro spettacolo; che in effetti non può risolversi senza parlare di sé stesso e del proprio “farsi” messa in scena.

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LabIT (letture)
AMLETO E SUA MOGLIE OFELIA

di Gabriele Linari
Lettura Scenica
con Gabriele Linari, Raffaella Cavallaro
fonica Flavio Tamburrini

In uno spazio senza più tempo (perché Amleto ha ucciso il tempo) s’immagina che Ofelia sia sopravvissuta al suo leggero tuffo nel fiume…o addirittura sia stata salvata da Amleto in un raro guizzo di vitalità. S’immagina, ancora, che la giovane figlia del defunto Polonio sia ora incinta del nero principe danese. Ne nasce una battaglia arguta il cui campo di battaglia è “la parola” nella sua natura ambigua. Le armi a disposizione dei duellanti sono i motti di spirito fulminanti l’(auto)ironia dissacrante e una vitalità verbale che quasi oscura il profondo senso di morte che, dopo quattro secoli, continua a pervadere la figura e la storia di Amleto di Danimarca; un duello tra due visioni del mondo contrapposte e inconciliabili. Ma è successo tutto davvero? Il riso si tramuta in un fiato mozzato da una promessa di pianto…dopo Amleto più niente…niente favole, niente sogni...dopo Amleto solo la sua beffarda, assordante eredità: il silenzio.

Curriculum
La Compagnia Teatrale LABit debutta nel 2002 con lo spettacolo Amleto?, iniziando un percorso di ricerca su testi classici e non teatrali, tentando di portare avanti una ricerca graffiante ma non respingente, con un particolare studio del corpo e della gestualità e un occhio di riguardo per la parola. Affronta Shakespeare, Sofocle, Flaiano, Kafka, fino a Freud, per lo studio sul pittore Egon Schiele (2006). La Compagnia LABit (composta da 5 attori diretti da Gabriele Linari) è anche molto attiva anche nella pedagogia, con laboratori per licei e per adulti, per raccontare un’idea di teatro che sappia bilanciare tradizione e sperimentazione, parola e corpo, in un unico flusso comunicativo.

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Ygramul LeMilleMolte (installazione)
PANG’ONO PANG’ONO

Installazione video
Con Gruppo Integrato di Ricerca Patafisica e Teatro Antropologico Ygramul LeMilleMolte.

Il film documenta il viaggio fatto in Africa, nel cuore del Malawi, dalla compagnia teatrale italiana Ygramul LeMilleMolte, in collaborazione con l’antropologa Silvia Zaccaria.
L' obbiettivo della compagnia è quello di riuscire a sperimentare il teatro come mezzo di scambio culturale e di prevenzione dal contagio di HIV/AIDS. Il documentario riprende le varie fasi, dalla preparazione del viaggio all'incontro con la popolazione Cewa e Yaho del Malawi, sino al ritorno in Italia.
Cerca di approfondire vari aspetti: cosa sono HIV e AIDS? Come si resiste a una malattia così feroce, in un piccolo Stato dell’Africa, dove la percentuale di persone colpite dal virus ha raggiunto livelli devastanti? Come si possono tradurre queste informazioni nel linguaggio universale del teatro? Con queste domande la compagnia Ygramul arriva in Malawi, per verificare, confrontare, apprendere una strategia di resistenza che possa preservare dal contagio, ma che riesca anche a convivere con il problema senza creare mostri terrificanti. Ed ecco che incontra giovani volontari, musicisti ed attori, che attraverso il linguaggio del teatro e della musica comunicano il loro messaggio di resistenza e di prevenzione all’AIDS. Ha inizio un percorso che porta Ygramul sempre a più stretto contatto con la saggezza e l’antichità del popolo Chewa e Yaho. Un percorso attraverso ospedali, grandi mercati cittadini e villaggi dove ogni giorno viene messo in scena uno spettacolo in continua evoluzione, grazie ad un costante scambio culturale praticato con le antiche usanze del baratto.
Gli incontri africani non hanno forse dato una risposta definitiva alle molte domande, ma nella vicinanza e nella lontananza da questa pacifica e antica cultura Chewa e Yaho, il film cerca di trasmettere l'energia e la dignità di questo popolo nel contrastare e resistere a quella che ad oggi è considerata una vera e propria tragedia umanitaria.
Pang’ono pang’ono, con pazienza.
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