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Info sull'Opera
Autore:
Rustico Filippi
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

Dovunque vai conteco porti il cesso

di Rustico Filippi


Dovunque vai conteco porti il cesso,
oi buggeressa vecchia puzzolente,
che quale-unque persona ti sta presso
si tura il naso e fugge inmantenente1.

Li dent’i le gengìe tue ménar gresso,
ché li taseva l’alito putente;
le selle paion legna d’alcipresso
inver’ lo tuo fragor, tant’è repente2.

Ch’e’ par che s’apran mille monimenta
quand’apri il ceffo: perché non ti spolpe
o ti rinchiude, sì ch’om non ti senta3?

Però che tutto ’l mondo ti paventa
in corpo credo figlinti le volpe,
ta lezzo n’esce fuor, sozza giomenta4.


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1 Dovunque vai… inmantenente: Dovunque tu vada, porti con te (conteco: espressione ridondante, composta dalla preposizione «con» e da «teco» – dal latino tecum – che di per sé significa con te) l’odore del cesso (il cesso è metonimia; l’intero verso è inoltre iperbolico), o (oi) vecchia sudicia (buggeressa) puzzolente, in modo che (che, con valore consecutivo) qualunque persona ti stia vicino (presso) si tappa il naso e fugge immediatamente (immantenente).

2 Li dent’i… repente: I denti nelle (i•le sta per «in le»; il suono n diventa l per assimilazione; si avrebbe dunque «il le» e quindi, a seguito di scempiamento della doppia l, «i•le») tue gengive (gengìe) producono (ménar è indicativo presente; la desinenza -ar per la terza plurale è fiorentina) tartaro (gresso, francesismo) poiché (ché) li intasa (taseva; il verbo – che è al presente indicativo e va accentato sulla a – deriva da “taso”, francesismo che indica il tartaro) l’alito puzzolente (putente); i cessi (selle: indica le tavolette sulle quali ci si appoggiava per i bisogni corporali; si tratta di una metonimia) sembrano legno di cipresso (alcipresso è un legno profumato; il paragone è iperbolico) a confronto con (inver’) il tuo puzzo (fragor, dal latino fragrare, non va confuso con l’omonimo vocabolo che indica il rumore), tanto <esso> è violento (repente).


3 Ch’e’ par… non ti senta: <Al punto> che sembra che si aprano mille tombe (monimenta, dal neutro plurale latino monumenta o monimenta) quando apri la bocca (ceffo indicava propriamente il muso di un animale); perché non crepi (ti spolpe, lett. ti privi della carne) o <non> ti nascondi (rinchiude), in modo che non ti si senta (con om, dal latino homo, si costruisce la forma impersonale; cfr. il francese on) <puzzare>?


4 Però… giomenta: Poiché (Però che) tutto il mondo ti teme (paventa), credo che nel tuo corpo ci sia una tana di volpi (figlinti le volpe: lett. partoriscano le volpi; la volpe era emblema di sporcizia; nei Bestiari, tra l’altro, si diceva che allontanasse i cani sporcando la sua coda di urina), tanto (ta•; sta per «tal»; davanti a parola iniziante per l si ha scempiamento) cattivo odore (lezzo) ne viene fuori, o sudicia vacca (giomenta).

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