| Hyria, rara testimonianza
In un tempo in cui vegetano come funghi pubblicazioni ed iniziative editoriali sorte con lo scopo di attingere ai pur generosi anche se esclusivi finanziamenti messi a disposizione di testate di discutibile rilevanza o magari espressione di minigruppi partitici e di associazioni parlamentari costituiti ad hoc, sono rare le testimonianze come quella offerta da “Hyria”, periodico culturale e letterario fondato nel 1972 e diretto, fino ad alcuni giorni or sono, da Aristide La Rocca, giornalista pubblicista, già benemerito direttore sanitario dell’Ospedale Cardarelli.
Era appena rientrato dalla tipografia per gli ultimi ritocchi al numero in corso di stampa, quando Aristide La Rocca ci ha lasciato. Con lui scompare un uomo libero, poeta e letterato, oltre che amico e maestro.
Per commemorarlo, familiari ed amici si sono ritrovati alla Collegiata di Nola. Il sindaco, dott. Felice Napolitano, ha ricordato per l’occasione le doti morali, professionali ed artistico-culturali di La Rocca, al quale egli stesso aveva consegnato alcuni mesi or sono, nel corso di una pubblica cerimonia, l’onorificenza di “cittadino benemerito”.
C’è da augurarsi che qualcuno all’altezza del compito raccolga con lo stesso impegno (impossibile, sembra, sperare con la stessa cura, competenza e raffinatezza) la sua eredità giornalistica, facendo vivere a lungo Hyria, della quale sono consulenti editoriali, non a caso, Giorgio Bàrberi Squarotti, Raffaele Giglio e Giancarlo Menichelli .
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