| Una retrospettiva dell'"occhio del secolo".
Stampe, libri e oggetti appartenuti al grande maestro
Molti gli inediti, enorme la mole dell'esposizione
(www.repubblica.it ) Lo hanno definito l'occhio del secolo. E per Henri Cartier-Bresson l'occhio era la sua inseparabile Leica, comprata giovanissimo dopo un'avventura in Costa D'Avorio e una breve militanza nella pittura nello studio del surrealista André Lhote. Da oggi Milano gli tributa un interessante omaggio con la mostra "Henri Cartier-Bresson: di chi si tratta?" (Forma, P.zza Tito Lucrezio Caro 1, per info: www.formafoto.it) che ospita 200 stampe contemporanee (tra cui alcuni inediti), 50 stampe vintage (originali d'epoca), documenti e disegni originali, film su di lui e altri realizzati da lui.
E poi libri, monografie, storie, ricordi personali, foto di famiglia e oggetti d'arte collezionati dall'autore. Un modo per gettare nuova luce e nuovi contenuti su una vicenda personale e artistica emblematica del Novecento e per rispondere alla domanda: chi era veramente Henri Cartier-Bresson? Il patrimonio di immagini e di contenuti di Cartier-Bresson è enorme e la Fondazione che porta il suo nome, insieme a Magnum Photos, ha messo a punto questa grande mostra retrospettiva realizzata quando l'autore era ancora in vita e quindi sotto la sua diretta supervisione.
Ripercorrendo le tracce e le domande con cui Cartier-Bresson si è confrontato durante la sua esistenza, la mostra propone il ritratto di un uomo che è stato testimone privilegiato dei cambiamenti politici, economici e artistici del ventesimo secolo. Un viaggio attraverso il tempo del fotografo e della sua vita, rintracciando quel che il suo occhio ha catturato e quello che lo ha influenzato in un particolare momento quando, come affermava, si riesce a "mettere sulla stessa linea di mira il cuore, la mente e l'occhio".
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