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Opere pubblicate: 19989
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Info sull'Opera
La Nave Argo Mito, metafora e simbolo Sabato 18 novembre '06 - alle ore 10.00 - si inaugurerà, presso la galleria espositiva dell'Istituto Tecnico per Geometri G.G. Marinoni di Udine (viale Monsignor Nogara n. 2) la seconda esposizione della mostra itinerante di pittura, fotografia e didascalia - con catalogo - La nave Argo (Mito, metafora e simbolo), presente anche in internet all'indirizzo www.anforah.artenetwork.net, degli artisti Fedele Boffoli e Massimo Rovereti (conclusa - con successo - da pochi giorni presso la galleria comunale ex Pescheria di Cesena, e prevista - per l'agosto 2007 - presso la sala d'arte S. Felice del Comune di Giovinazzo/Bari). La particolare rassegna, organizzata per promuovere gli aspetti universali e significativi - di immagini e narrazioni allegoriche - attivi in ogni tempo e forma d'arte, è patrocinata da: Associazione Culturale Comunicaria; Biennale D'Arte Contemporanea (Lecce), Club Unesco di Udine; Comuni di Cesena, Giovinazzo (BA), Trieste, Udine; Istituto Tecnico Statale per Geometri "G.G. Marinoni" di Udine; Provincia di Udine; Telefriuli (Il segno e il colore). La mostra, aperta fino al 7 dicembre '06, sarà visitabile tutti i giorni in orario 8-21 (dal lunedì al giovedì) e 8-13 (il sabato). Riportiamo, in proposito, alcune note esplicative dei critici d'arte Attilio Bazzani ed Eraldo Di Vita: """[...] Il Boffoli si distingue per quel segno particolare che è essenziale nell'attività artistica, l'inventività. Il mito, il simbolo, la metafora sono, per lui, soltanto degli archetipi, che devono essere decodificati e tradotti in immagini per diventare parlanti e rivelare i misteri della vita e della natura. L'archetipo è la prima forma dell'universo, il modello ideale, l'uno, che comprende il tutto, il contingente e l'eterno, l'intellegibile e l'enigmatico, il razionale e il passionale. E' l'archetipo il problema di fondo, il tema primario che il Boffoli affronta col suo lavoro d'indagine conoscitiva e rappresentazione immaginifica. Addentrarsi in questo mondo così complesso e variegato, coglierne i significati reconditi, è un'impresa difficile, perché richiede duttilità di pensiero e solida preparazione culturale, ma forse è ancor più arduo renderlo comprensibile ai fruitori mediante il discorso figurale. Per riuscirci bisogna avere due capacità congiunte: la mente del filosofo e l'estro del poeta [...] - A. Bazzani. ""[...] Massimo Rovereti ama la penombra, la nebbia fumosa degli incensi e degli interni. Nei suoi dipinti, tra sogno e realtà, si scoprono le verità che pochi di noi hanno il coraggio di ammettere: il mistero dell’amore per l’uomo, la fede che spesso lo sostiene e la speranza. Le tele di Rovereti sono ricche di suggestioni, di intelligenza poetica e di ironia; le atmosfere sono ottenute opacizzando i colori, che appaiono come diluiti nel tempo e nello spazio (L’uva di Zeusi, Il giardino misterioso, La famiglia? Sta bene grazie). Quella che l’artista dipinge è la società di oggi e il suo mondo parallelo, fatto di emozioni, di dolore e di gioia, di sentimenti nascosti e svelati, di ferite scoperte e rimarginate, il tutto presentato con grande poesia e sentimento [...]""".
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