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Info sull'Opera
Autore:
Teatro
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

Il teatro della vita a Trento.

di Teatro

GALLERIA CIVICA DI TRENTO
Il teatro della vita:
performance e azioni nei luoghi dell’organizzazione
16 novembre-25 febbraio

Eventi:
16-17 novembre

performance:
Anibal López - A-1 53167 (Guatemala)
Roman Ondak (Slovacchia)


Inizia, giovedì 16 novembre, Il teatro della vita, il ciclo di performance nei luoghi della vita e dell’organizzazione ideato e realizzato dalla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento: ad inaugurarlo gli artisti Anibal López - A-1 53167 (Guatemala) e Roman Ondak (Slovacchia).
Le prime due azioni si svolgeranno dunque a poche ore dall’inaugurazione della personale di Aernout Mik, artista olandese la cui disposizione performativa, a differenza degli altri, sarà condensata in una mostra aperta fino al 25 febbraio.

Anibal López- A-1 53167 (Guatemala).
Anibal López, che negli ultimi tempi ha deciso di farsi chiamare con il numero del suo passaporto A-1 53167, si contraddistingue per una serie di interventi a carattere politico-sociale realizzati in spazi pubblici, che criticano il sistema di potere, la comunicazione e i mezzi di informazione, puntando il dito sulle prevaricazioni e sulle limitazioni della libertà individuali.
Fra le azioni passate spiccano ad esempio El Prèstamo (2000) in cui, munito di pistola, l’artista rapina una persona benestante al fine di ottenere una somma di denaro necessaria alla realizzazione della propria mostra. Avvicinando un uomo di circa 40 anni e puntandogli contro la pistola l’artista gli dice infatti “questa non è una rapina, è un prestito, che verrà devoluto in linguaggio visuale per i tuoi figli”. L’uomo, messo alle strette, finanzia con 800 quetales (100 dollari) la mostra.
Nel 2001 con 30 de Junio (con cui ha vinto il Premio Speciale per giovani artisti alla Biennale di Venezia) scarica dieci sacchi di carbone nella strada in cui sarebbe dovuta passare una parata militare, trasformando lo stesso esercito guatemalteco in pubblico e attore della performance. Quest’opera, più di altre, spicca come una sorta di sabotaggio e, intervenendo sullo scenario della sfilata, si configura come contestazione politica e civile, creando un parallelismo fra le tracce di carbone e le scie di sangue che armi e militari hanno causato nel corso del genocidio avvenuto durante la dittatura di Efran Rios Montt, in cui, dopo aver trucidato le vittime, gli stessi corpi dei cadaveri e le loro case sono stati bruciati.
Nel 2003 Lopez realizza invece 1 tonelada de libros tirada sobre la Avenida de la Reforma a Città del Guatemala, in cui acquista, in diverse librerie, una tonnellata di materiale didattico e letterario. I volumi, trasportati con un camion, vengono poi rovesciati fra la 11ª e la 12ª strada della Avenida de la Reforma, bloccando il traffico e permettendo all’artista di analizzare le reazioni delle persone che, ignare, assistono all’azione, denunciando al contempo nei suoi intenti la completa paralisi dell'informazione in un sistema totalitario.
Per Il teatro della vita, Anibal López - A-1 53167 realizzerà alle 16.00 del 16 novembre, una conferenza presso l’Università degli Studi di Trento, Facoltà di Sociologia, il cui argomento sarà il Guatemala.


Roman Ondak (Slovacchia)
Roman Ondak invece, attraverso l’utilizzo di diversi media, con installazioni, performance, disegni e fotografie, analizza situazioni tra loro molto differenti coinvolgendo nei suoi lavori anche il pubblico che, partecipando in modo creativo, dà il proprio contributo alla creazione dell’opera stessa.
Nel 2000, ad esempio, realizza Common trip, per la cui attuazione coinvolge persone di varia età, sesso e classe sociale che hanno come unico punto in comune il fatto di non aver mai viaggiato. Attratto dalla possibilità di comunicare e trasmettere le proprie esperienze agli altri, Ondak descrive dunque ai suoi uditori i propri viaggi e le proprie emozioni, invitandoli a rappresentare creativamente ciò che lui ha in prima persona esperito. Non avendo i partecipanti alcuna formazione di tipo artistico, le opere risultano semplici, quasi infantili, illustrazioni che consentono all’artista di ritrovare le proprie esperienze reinterpretate spesso paradossalmente dagli altri, con l’aggiunta di particolari fantasiosi e personali.
Nel 2004 propone al CCA di Kitakyushu, in Giappone, un lavoro dal titolo Passage, in cui collabora con ben cinquecento dipendenti dell’industria dell’acciaio, cui regala una barretta di cioccolata, rivestita di carta stagnola. Dopo aver consumato la cioccolata, ai partecipanti viene chiesto di creare con la carta delle piccole sculture che verranno poi esposte come testimonianze dell’azione all’interno della galleria stessa.
Ondak sale quindi alla ribalta con Good Feelings in Good Times (2003-04), in cui crea una finta coda fuori dall’entrata principale della Kunstverein di Colonia, performance ripetuta anche a Frieze Art Fair nell’ottobre del 2004, dove la fila di persone si sposta casualmente in una serie di luoghi interni all’esposizione, generando stupore, curiosità e spaesamento nel pubblico ignaro.
Per Il teatro della vita, il 16 novembre, Roman Ondak presenterà l’azione Stray Man 2006, durante la quale un uomo verrà chiamato a passeggiare nei pressi della galleria, in modo particolarmente insistito vicino alla vetrina che dà all’esterno. Ogni tanto il performer sbircerà quindi furtivamente dentro la galleria stessa. La performance verrà ripetuta ogni ora e, in luogo diverso, anche il 17 di novembre.
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