In alterate sembianze, imploranti tristissimi occhi,
tra solidificate lacrime,
fissano il “NULLA” ch’è colmo del “TUTTO”!
Delle annebbiate lor menti il pensiero han smarrito.
Bocche semiaperte, non più avvezze a proferir parole,
invocan copiosa pioggia che plachi sì buciante arsura
che crepa l’indurita lor pelle!
Anime anelanti sol di fuggire dagli annientati,
deformi involucri umani, che le imprigionano
lasciando emergere sol fragilissime braccia…,
…tese fino allo spasimo!,
per far avanzare piccole, scheletriche mani di bimbi,
o mani contorte, solcate da vana fatica,
ma tutte: tremanti per atrocissima fame
e le cui dita, ancor mobili “urlano”
l’enorme bisogno di afferrare “QUALCOSA” che da sempre
la mente vagheggia!
E’ soltanto l’estremo lor tentativo prima di arrendersi
all’inesorabile agguato d’una solitaria, disumana fine,
che giungerà pietosa a placare ogni strazio
d’umane creature che, con inaudito cinismo,
NOI!, figli dell’agiatezza e dello spreco,
osiamo chiamare “i nostri affamati fratelli”!