| Padova, Galleria Sottopasso della Stua (Largo Europa)
27 ottobre – 2 dicembre 2006
Inaugurazione venerdì 26 ottobre 2006 alle ore 18.30.
Orario: da lunedì a sabato 11.00 - 13.00 / 15.00 - 19.00. Chiuso la domenica.
Ingresso libero.
La rassegna, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo – Centro Nazionale di Fotografia, è composta da una ventina di foto artistiche di grande formato, ambientate nel mondo della moda.
Le immagini ritraggono bellissime modelle in ambienti e atteggiamenti inusuali che danno vita ad un sottile gioco di contrasti.
Le foto in mostra sono caratterizzate da una forte attenzione per i dettagli: la fotografa milanese, infatti, focalizza il proprio occhio su particolari quali l’acconciatura, il trucco delle modelle e i gioielli, sempre ricercati ed eleganti, e che hanno il colore delle riviste patinate, con richiami ritmici di colori e forme che associano un elemento all’altro, per via esclusivamente plastica.
Ne deriva che l’ambiente non è solo lo sfondo di una scena ma anche il forte complemento dell’immagine stessa, che evidenzia le figure o, in alcuni casi, il soggetto protagonista che viene esaltato da esse. L’ambiente di queste fotografie, del resto, è sempre un luogo mitico, ideale, mai pratico, mai reale.
Tale ambiente mitico, come mitici i volti e le sagome che vi prendono parte, rappresenta il mito della Moda stessa, come quel qualcosa di extra – ordinario che la rende un oggetto tanto misterioso quanto desiderato. Le modelle, come bellissimi alieni, si muovono sorprendentemente negli spazi consueti della vita di tutti i giorni.
Splendide donne ritratte in atteggiamenti provocatori e affascinanti, sguardi sensuali e ammiccanti, fotografie caratterizzate da colori freddi e tonalità pastello che oscillano tra il retrò e il futuristico, quale carattere di un’immagine che la fotografa milanese ci trasmette secondo la visione di un mondo a volte elitario come quello della moda.
“Mode”, quindi come percorso dentro il costume e la società, attraverso la sublimazione dell’obiettivo fotografico, con immagini caratterizzate da moduli tematici che sviluppano una realtà ben precisa: la solitudine, o una società e di sentimenti freddi, dove le emozioni risultano assenti e, anche per questo, in una condizione di fatto “disumanizzata”.
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