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Opere pubblicate: 19992
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Info sull'Opera
Carità rapiscimi! Entro l’amoroso tuo manto avvolgimi, ch’ io possa, da sì radioso involucro velati i lumi, scorger d’ogni Essere la pura essenza: “alito divino” che, in tal nobile materia, infuse - generoso e imparziale - Colui che alle tenebre die’ Luce. La mente cingimi con le tue poderose e impalpabili ali, che a “volar alto” impari, in indulgenti, benevoli pensieri, senza nulla contaminare per errata interpretazione o per superficiale, istintiva immaginazione. Fa che cauto m’avanzi il piede, imprimendo nitide impronte sulla terra amica e “palpitante”! Ch’io non inondi fango: fa che vi lasci il segno d’un esistenza amica a confortevole messaggio pel fratello solitario che desolato vaga , preda dell’abbandono umano. Scevra, alfin, da erronei pregiudizi che l’Anima deprimono, dipanar potrei la matassa delle mistificazioni, per sottrarle i fili delle deduzioni maligne e delle celate verità, che la dignità dell’Essere mortificano inesorabilmente! Allorché, vinta ogni mia debolezza, che ad oblìar m’induce la tua grandezza immensa, Sorella Carità, poss’io immergermi nelle tue acque limpide a purificar il mio Spirito e alla sua fragilità vigor donare! Così, pari al Cieco di Gerico, l’appannata mia vista d’improvviso schiarire e, nell’estasi dei rinnovati lumi, poss’io mirare, tra le miracolose acque, la mia immagine tremula e nello scorgerla in tutto simile a quella d’ogni mio Fratello, con amorevole slancio, “fondermi in Essa”: sì, d’annullar me stessa, nel tuo nome sublime, Sorella Carità!
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