|
Opere pubblicate: 19992
|
Info sull'Opera
Dalla fiorita mia fettuccia di terrazzo, che in certi dì dell’anno, fa correr per la casa prepotente odor di gelsomino e zagara, amo guardare il Cielo nell’ora in cui più s’intristisce il cuore. Il Sol, calando, m’accende i suoi tramonti colmi d’ardente rosso e di sfumati rosa o azzurri intensi, guarniti di violetto, che dan l’annuncio al soleggiato domani. Con sottili, lunghissime dita, i suoi raggi vanno augurandomi la buona serata. Ed eco nubi errabonde muoversi pigramente in divertente gioco: offrendo mutevoli forme al languido Sole, van rubando l’ultimo colore che serba il Cielo, che a lor consenta di mostrarsi ancor, al mio occhio incantato, prima che disfasi il fiabesco scenario -che mai mostrasi eguale- e emerga il grigio, preludio al vellutato e nero fondo della notte stellata che s’appressa.
Non sono presenti notizie riguardanti questa opera.
|