|
Opere pubblicate: 19992
|
Info sull'Opera
Sole splendente esalta i contorni di colline silenti e desertiche che, del roboante mar la magica vision gelosamente celano. Prepotente, l’Astro, s’insinua tagliente irradiando in ogni dove luce accecante. Mista ad arsa terra sabbia compare sulle più modeste colline che van degradando; color ocra caldissimo, il guardo t’accompagna e lo conduce fin giù, nei pianeggianti spazi, ove ciuffi d’erba afferra a tratti. Qua e là s’alternano vegetazioni dall’arcano aspetto; rami polverosi emergono da contorti, secolari tronchi e il suol van radendo esausti. Abbattute creature che folate di “focoso” vento inesorabilmente han flagellato. L’arroventato Astro il verde ha risucchiato, in trito fogliame le divelte fronde ha trasformato! Stringonsi, i martoriati rami, a ricercar riparo sotto i robusti tronchi che, caparbiamente eretti, si staglian nell’azzurro, portando fieri del loro verde il carico miracolosamente intatto. In molleggianti ritmi attenuan l’urto dell’impetuoso soffio. Nel silenzio apparente irrompe a tratti il mormorio del pur distante mare, che acuto fa salir odor di scoglio che folate di marina brezza catturano e van spandendo sulla selvaggia macchia e ancor più giù, in sconfinati spazi, trascinano. Nel contemplar siffatto, affascinante scenario, odi il lamento di disperate creature, che, seppur aduse a tanto strazio, nel forzato frusciare vanno invocando sol brevissima tregua, che invano attenderanno! E, ancor, nel rimirar la prorompènte irruenza e la bellezza di tanto aspra natura, intimo timor t’assale e all’Esser tuo ti stringe, mentre senti il ginocchio piegar in religiosa posa, al Creato, dal cuor s’eleva commossa una preghiera!
Non sono presenti notizie riguardanti questa opera.
|