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Opere pubblicate: 19993
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Info sull'Opera
Dal pur vivo tronco i contorti nudi rami emergono tremanti al flagello implacabile d’un vento d’autunno che volge alla fine. Di pioggia intrise, e di lor linfa prive, l’ultime foglie scivolano su fredda terra, ove l’attende morte. Eppur rigorose chiome composero che di garrule rondini i nidi accolsero. Sol bocche spalancate, or restano, urlanti al Cielo il subìto abbandono. Oh! Dolce Autunno, carezza malinconica dei cuori, che un mescolio di delicati toni offri col giungere; lentamente , poi, coll’alito tuo freddo, tutto spogli e raggeli: sol nudità e grigiore vai spargendo in ogni dove, nel desolante quadro dei tuoi, pur brevi, giorni. Non rammenti più del tempo dell’Estate, allorché lanciava il Sole la cocente sua fiamma, il frinir incessante di oziose cicale e il gioioso concerto di grilli canterini al calar della sera; e, ancor, rimembri tu, ‘l festoso cinguettìo di pettegole rondini, che fra le verdi foglie ascose trovavan rifugio? Non ti sovvien il salutar ristoro che ci venia dal benefico vento ch’accarezzava le frementi fronde, e l’ombra amica ch’alberi centenari spandean su prati e campi e polverose, incerte strade. Or, sparse d’attorno, le accartocciate foglie, che pur i nostri piedi han triturato, alla terra ritornano per sempre. Corre ‘l pensier a quando, passato il freddo Verno, col primissimo tepor, salirà dalla terra linfa vitale, che,serpeggiando fin sui nudi rami, rivestirli saprà d’impercettibili gemme che, in esplosion di vita, leggiadri fiori e tenerissime foglie al guardo doneranno. Presto il caldo Sole e l’acqua del generoso Maggio, nutriran succosi frutti che s’affaceranno roridi tra le smaltate chiome, le cui foglie simili in tutto a quelle disfattesi su la fredda terra, NON SARAN PIU’ LE STESSE: al par d’ogni creatura che, dopo rapido passaggio, torna in eterno da dove è venuta: pur se ti lascia vivo il suo messaggio, dilegua nell’Igmoto, né può voltarsi indietro a rimembrar la Vita! Sol la sua immagine svanita puoi ravvisare, a tratti, nei suoi congiunti o in quei che dopo Lei verranno. Così le foglie, morte per rinnovar la Vita MAI PIU’ RITORNERANNO!
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