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Opere pubblicate: 19992
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Info sull'Opera
Nulla può più dolere che scorgere nel volto dell’Amico il segno della fine e confrontarlo con la passata sua immagine di vita; del leggere in esso, timoroso e struggente, il desiderio di porti la “domanda”, in nome dell’antica confidenza; del seguire quel suo guizzante scrutare, per tentare di cogliere nei tuoi occhi, la conferma al suo “dubbio”, al suo presentimento! Nulla può più dolere dello sfuggire alla sua tacita “inquisizione”, negandogli - per la prima volta - sincerità e del non piangere davanti a Lui e con Lui; di non poter almeno pensare di riuscire a dargli consolazione, e liberarlo “un attimo” dalla sua oppressione, tirandogli dal cuore l’antica risata. Nulla può più dolere di un addio dato avvertendo il gelo delle sue braccia, la stupìta disperazione dei suoi occhi, ancor vivi e pur… già così lontani! E, “sentirlo” poi morire, rinunciando a vederlo per lo scrupoloso rispetto d’esser testimoni di un troppo “privato”, terribile processo, che ci impedisce di poterci stringere, in un abbraccio disperato, a coloro che accompagnano l’ultimo suo respiro e non poter far nulla per lenire la loro sofferenza! Nulla può più dolere che l’avere perso l’Amico-Fratello d’intenti e di ideali. E, in tanto penare, l’intima convinzione d’averlo, adesso, più vicino è dolce consolazione che ricondurrà alla tua Anima la sua passata immagine di Vita!
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