Rughe, solchi nel campo della vita,
segno di temporali, di Sole splendente.
Rughe di bontà infinita!
D’allegria di tristezza,
d’un inavvertito volo di giovinezza,
che in seguito il volto ha segnato
di amori vissuti, di amori sognati
mai avuti…!,
di attese perenni!

Rughe d’età già matura:
di dolori sopportati,
di sofferenze cercate, per dare un senso al vivere
a nostra insaputa donato!

Segni recentissimi
del bene che non si è operato;
di odiosi rimorsi
per ciò che invece non si è evitato.

Rughe, voi dite “cos’è”, “cos’è stato”
d’un volto segnato,
ma mai, voi direte
“che cosa sarà!”
finchè non appaia nel campo
quel solco profondo che giunge alla fine!

Che venga annunciando il “passaggio”
in dolce sorriso,
all’occhio che scruta, che vuole capire,
perché ama ogni segno del volto
che vede morire!



In: AA:VV: “Poetici Orizzonti” Vol. 6°, I Ed. Aletti Editore