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Opere pubblicate: 19994
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Info sull'Opera
IX
Vedeste mai sul prato cader la pioggia estiva? Talor la rosa avviva alla viola appresso: figlio del prato istesso è l'uno e l'altro fiore; ed è l'istesso umore, che germogliar li fa. Il cor non è cangiato, se accusa o se difende. Una cagion m'accende di sdegno e di pietà. X Fra l'orror della tempesta, che alle stelle il volto imbruna, qualche raggio di fortuna già comincia a scintillar. Dopo sorte sì funesta sarà placida quest'alma, e godrà tornata in calma i perigli rammentar. XI I suoi nemici affetti di sdegno e di timor il placido pensier più non rammenti. Se nascono i diletti dal grembo del dolor, oggetto di piacer sono i tormenti. XII Piangendo ancora rinascer suole la bella Aurora nunzia del Sole, e pur conduce sereno il dì. Tal fra le lagrime fatta serena, può da quest'anima fugar la pena la cara luce che m'invaghì.
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