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Opere pubblicate: 19993
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Info sull'Opera
All’apparire del solare tuo volto e dell’imponente e morbida figura - ch’è dono generoso che t’offrì natura - gli occhi c’hai innanzi subito appaghi. Quando la tua voce espandi, dai caldi toni e dai risonanti echi, dal profondo s’eleva la forza del tuo Spirito e tutto mostri del tuo Essere a chi ti porge ascolto e segue il tuo respiro. Talvolta appari “aristocratica signora” e, con sussiego, guardi dall’alto il mondo nella cosciente dignità del tuo “essere donna”. Nelle movenze femminili della tua persona, poi, ti trasformi e appari “ingenua fanciulla”; talor, stupìto il tuo volto diviene di “bambina” e i musicali accenti, talor vezzosi e teneri, guidi coi luccicanti, mobilissimi occhi che inducono al sorriso. Quando invece, con poderosi, alti toni trattieni fiero il guardo, chi immobile segue il tuo dir, dall’ansimare del tuo seno e dalle tue duttili mani che seguono il filo della vibrante voce, coglie il racconto che Tu vai narrando. Mentre si placa l’ansioso tuo respiro illanguidisci i lumi, le braccia al seno accosti, con i racchiusi pugni porti eloquenza al canto e, sull’armonia dell’ultime tue note schiudi le mani sotto l’ispirato volto, e…, lentamente, avanzando le braccia, in generoso atto, verso di noi le volgi sull’ultimo appassionato, lunghissimo acuto. Fuso hai il femminile corpo nell’Arte del tuo canto: duplice dono che, inconsapevolmente, offri a chi, al tuo apparir si pone in religioso ascolto.
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