Forti e calde - come allora -le tue mani,
eco della tua Anima,
che, pur nei tanti anni di nostra unione,
non s’e mai mutata.
Compagne ineguagliabili delle mie fragili dita,
che tutte le contengono nel loro caldo cavo!
Mentre nel sonno cerchi le mie mani
e,con deciso gesto nelle tue le racchiudi,
trovo rifugio in esse.
Nel rinnovar dei miei sogni lontani
sul mio volto riaffiora
dolcissimo il brivido della prima carezza.
Repentino torna in me il ricordo di solitarie notti
di mia gioventù, pervase dall’ardente desiderio
delle tue grandi, tenerissime mani!
Or, nella serena realtà del vivere comune,
Tu, non ignori che quando, in preda al sonno,
avverto il minimo sfiorar della tua mano,
rapido il mio pensiero fuor dell’inconscio,
va ripetendo “t’amo!”.


In: AA.VV,Tra un fiore colto e l’altro donato”