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Opere pubblicate: 19992
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Info sull'Opera
Guardo Te e acceso è il mio tormento; avvolgerti vorrei d’ Amor nel manto che gli occhi miei sprigionano, perché non sfiori il correre del tempo la tua figura ch’ogni tramonto nei suoi contorni muta e nuovi segni sul tuo volto incide. Or che - dinanzi a Te - li scruto, con stupore immenso, traggo da essi tutto il tuo racconto. Dicon d’un uomo che il silenzioso pianto talvolta ha conosciuto e che dei suoi travagli troppo pudore serba, perciò li cela in sé con gelosia. Dicon d’un uomo, che del fanciullo ha l’allegria serena rinchiusa nel suo sguardo, ma nutre in cuor struggente nostalgia che dolcemente vela quel sorriso - segno del troppo Amore che mi porta -. …… e or c’hai scorto ch’io ti sto guardando, ancor di più intenerisci gli occhi e tendi a me la mano: ecco, placato è tutto il mio tormento! M’accosto a Te, schiuse le labbra, ad uno ad uno, sfioro quei segni ch’ornano il tuo volto e che, sommessamente, or or, m’hanno di nuovo narrato il tuo racconto. In: AA.VV.,“Verrà il mattino e avrà un tuo verso” Poesie d’Amore, I Ed., Aprile 2004, Aletti Editore
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