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Opere pubblicate: 19989
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Info sull'Opera
GIORGIO DE CHIRICO
L’ENIGMA E LA GLORIA ente promotore: Regione Calabria, Assessorato alla Cultura Catanzaro, Complesso Monumentale del San Giovanni 25 marzo – 30 giugno 2006 Inaugurazione 25 marzo 2006, ore 17,30 Catalogo e mostra a cura di Claudio Crescentini, Tonino Sicoli, con la supervisione di Maurizio Calvesi L’evento, fortemente voluto dall’Assessore alla Cultura della Regione Calabria Sandro Principe, ha avuto una lunga gestazione che ha portato ad una attiva collaborazione organizzativa fra vari Enti pubblici e privati – Assessorato alla Cultura della Regione Calabria, Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, Centro per l’Arte e la Cultura “Achille Capizzano” e MAON – Museo d’arte Otto e Novecento di Rende (CS), Roma Centro Mostre – i quali hanno messo a disposizione la loro professionalità, le risorse ed un indispensabile lavoro scientifico unitario. La mostra si pone come momento di rilettura e riflessione critica sull’opera di de Chirico, nel tentativo di ricostruire, prima di tutto, il valore enigmatico, di chiaro stampo nicciano, della sua Metafisica, oltre alla valenza e perciò anche alla profondità filosofica del proprio iter artistico, che i curatori hanno voluto suddividere in tre specifiche sezioni tematiche: 1) ET QUID AMABO NISI QUOD AENIGMA EST? l’enigma dei Mobili nelle valle, degli Archeologi e delle Muse, dei Cavalli in riva al mare, dei Gladiatori e delle prospettive urbane che rimandano direttamente al tema dell’apollineo e del dionisiaco nicciano. 2) L’ENIGMA DEL MUSEO e l’attaccamento di de Chirico alla gloria degli antichi maestri come Michelangiolo, Tintoretto, Rubens, Franz Hals, Watteau, Tiziano, Verrocchio, Rembrandt, i quali saranno presenti in mostra nelle diverse riletture date dal Grande Metafisico. 3) NULLA SINE TRAGOEDIA GLORIA, dal mistero della grandezza dei Maestri del passato all’esplorazione della Gloria della Metafisica dechirichiana, tramite l’abbinamento con alcune opere di importanti artisti italiani degli anni Sessanta-Ottanta che hanno, sia a livello critico che sul piano iconografico, attinto a piene mani fra i segni e i simboli dechirichiani: Mario Ceroli, Enzo Cucchi, Lucio Del Pezzo, Stefano Di Stasio, Giosetta Fioroni, Giuseppe Gallo, Renato Mambor, Carlo Maria Mariani, Gino Marotta, Fabio Mauri, Hidetoshi Nagasawa, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Luca Maria Patella, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Massimo Pulini, Alessandro Romano, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Giulio Paolini. Per quello che riguarda la scelta delle opere, così come per i saggi in catalogo, si è centrata l’attenzione sul tema dato e sullo specifico recupero, di tipo unitario, dell’evoluzione dechirichiana, senza asfissianti divisioni in periodi, stili e tecniche che da sempre hanno caratterizzato la vicenda critica di de Chirico. Al di là perciò degli schemi e delle maglie metodologiche che hanno indotto a pensare a “molteplici de Chirico”, metafisico, neobarocco, naturalista, renoiriano, realista, ecc., tenendo soprattutto presente le facoltà distintive delle scelte stilistiche dechirichiane. In esposizione un’ottantina circa di dipinti, disegni, sculture, delle quali faranno parte un piccolo nucleo di disegni degli anni Venti recentemente acquisiti dalla Fondazione romana e mai esposti in precedenza. In catalogo, pubblicato dalle Edizioni AR&S, saranno presenti contributi critici di: Maurizio Calvesi (L’enigma critico dal Surrealismo ad oggi); Fabio Benzi (I primi enigmi degli anni Dieci), Claudio Crescentini (La Metafisica e la filosofia tedesca fra Ottocento e Novecento), Tonino Sicoli (L’enigma e la Gloria del presente), Lorenzo Canova (Gli artisti contemporanei guardano a de Chirico).
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