Opere pubblicate: 19989
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'Graziano e la ricerca di senso' da 'Roma sette' supplemento del quotidiano Avvenire |
di
Rassegna Stampa
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Stralcio dell'articolo apparso sul quotidiano "Avvenire" il 6 novembre 2005 a firma di Marco Testi
"Una poesia in colloquio con la divinità, fatta di elementi antichissimi e profondi, commisti al cammino nella modernità"
C’è ancora una poesia religiosa in giro: non una trasposizione in versi di aspirazioni omiletiche, o una traduzione in rima di pose ieratiche e oleografiche, se mai una moderna resistenza di elementi antichissimi e profondi, commisti al cammino nella modernità. Recentissime antologie ci hanno mostrato che i giovani poeti hanno conservato un sostanziale colloquio con la creazione e con la divinità, e anche questo «Stanze critiche» di Andrea Giuseppe Graziano non è da meno. Con la distinzione che in questo libro l’autore (che ha già pubblicato altre raccolte) dimostra ancora una volta un sicuro controllo delle possibilità associative del verso. Appartiene a quella schiera - piuttosto ristretta - di poeti che ri-cercano il senso del mondo attraverso il confronto con le parole, una schiera che annovera non solo giocolieri arditi, ma anche poeti di diverse idee e di diverso pubblico, Edoardo Sanguineti, Bruno Ultimo Conte e anche quel Pasquale Panella che per molti anni è stato paroliere di Lucio Battisti. Questa di Graziano è una poesia che ama l’accostamento di parole usuali (ma che riecheggiano lontane pienezze di senso) con alcune non più attuali ma di corretto uso, la collocazione di verbi intransitivi in una più rara funzione transitiva, la parola che da sola rappresenta il verso, che è una chiara eredità ermetica, la sovente soppressione del predicato, l’elencazione degli oggetti che da soli purtroppo fanno la modernità, nuovi idoli muti che hanno oscurato il cielo della trascendenza....... (nell'originale l'articolo contonua n.d.r.)
«Stanze critiche», di Andrea Giuseppe Graziano, Aletti, pp. 73, 12 euro
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