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Opere pubblicate: 19994
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Info sull'Opera
I’ vo piangendo i miei passati tempi
i quai posi in amar cosa mortale, senza levarmi a volo, abbiend’io l’ale, per dar forse di me non bassi essempî. Tu che vedi i miei mali indegni et empî, re del cielo invisibile immortale, soccorri a l’alma disviata e frale, e ’l suo defetto di tua grazia adempi; sí che s’io vissi in guerra et in tempesta, mora in pace et in porto; e se la stanza fu vana, almen sia la partita onesta. A quel poco di viver che m’avanza et al morir degni esser tua man presta: tu sai ben che ’n altrui non ho speranza.
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