|
Opere pubblicate: 19994
|
Info sull'Opera
Conobbi, quanto il ciel li occhi m’aperse,
quanto studio et Amor m’alzaron l’ali, cose nove e leggiadre, ma mortali, che ’n un soggetto ogni stella cosperse. L’altre tante sí strane e sí diverse forme altère, celesti et immortali, perché non furo a l’intelletto eguali, la mia debile vista non sofferse. Onde quant’io di lei parlai né scrissi, ch’or per lodi anzi a Dio preghi mi rende, fu breve stilla d’infiniti abissi: ché stilo oltra l’ingegno non si stende; e per aver uom li occhi nel sol fissi, tanto si vede men quanto più splende.
Non sono presenti notizie riguardanti questa opera.
|