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Opere pubblicate: 19994
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Info sull'Opera
Quel vago, dolce, caro, onesto sguardo
dir parea: "To’ di me quel che tu pòi, ché mai più qui non mi vedrai da poi ch’avrai quinci il pe’ mosso, a mover tardo." Intelletto veloce più che pardo, pigro in antivedere i dolor tuoi, come non vedestù nelli occhi suoi quel che ved’ora, ond’io mi struggo et ardo? Taciti sfavillando oltra lor modo, dicean: - O lumi amici, che gran tempo, con tal dolcezza fêste di noi specchi, il ciel n’aspetta: a voi parrà per tempo; ma chi ne strinse qui, dissolve il nodo, e ’l vostro, per farv’ira, vuol che ’nvecchi.
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