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Opere pubblicate: 19994
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Info sull'Opera
I’ pensava assai destro esser su l’ale,
non per lor forza, ma di chi le spiega, per gir cantando a quel nodo eguale, onde Morte m’assolve, Amor mi lega. Trovaimi a l’opra via più lento e frale d’un picciol ramo cui gran fascio piega; e dissi: - A cader va chi troppo sale; né si fa ben per uom quel che ’l ciel nega. - Mai non porìa volar penna d’ingegno, non che stil grave o lingua, ove Natura volò tessendo il mio dolce ritegno. Seguilla Amor con sí mirabil cura in adornarlo, ch’i’ non era degno pur de la vista; ma fu mia ventura.
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