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Opere pubblicate: 19994
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Info sull'Opera
Soleano i miei penser soavemente
di lor obgetto ragionare inseme: "Pietà s’appressa, e del tardar si pente: forse or parla di noi, o spera, o teme." Poi che l’ultimo giorno, e l’ore estreme spogliâr di lei questa vita presente, nostro stato dal ciel vede, ode, e sente: altra di lei non è rimaso speme. O miracol gentile! o felice alma! o beltà senza essempio altèra e rara, che tosto è ritornata ond’ella uscìo Ivi ha del suo ben far corona e palma quella ch’al mondo sí famosa e chiara fe’ la sua gran vertute, e ’l furor mio.
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