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Opere pubblicate: 19994
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Info sull'Opera
Sennuccio mio, ben che doglioso e solo
m’abbi lasciato, i’ pur mi riconforto, perché del corpo, ov’eri preso e morto, alteramente se’ levato a volo. Or vedi inseme l’un e l’altro polo, le stelle vaghe, e lor viaggio torto, e vedi il veder nostro quanto è corto: onde col tuo gioir tempro ’l mio duolo. Ma ben ti prego che ’n la terza spera Guitton saluti, e messer Cino, e Dante, Franceschin nostro, e tutta quella schiera. A la mia donna puoi ben dire in quante lagrime io vivo; e son fatt’una fera, membrando il suo bel viso, e l’opre sante.
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