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Opere pubblicate: 19994
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Info sull'Opera
Signor mio caro, ogni pensier mi tira
devoto a veder voi, cui sempre veggio; la mia fortuna (or che mi po’ far peggio?) mi tène a freno, e mi travolge e gira. Poi quel dolce desio ch’Amor mi spira menami a morte, ch’i’ non me n’aveggio; e mentre i miei duo lumi indarno cheggio, dovunque io son, dí e notte si sospira. Carità di signore, amor di donna son le catene ove con molti affanni legato son, perch’io stesso mi strinsi. Un lauro verde, una gentil colonna, quindeci l’una, e l’altro diciotto anni portato ho in seno, e già mai non mi scinsi.
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