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Info sull'Opera
Autore:
Francesco Petrarca
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

CCVI

di Francesco Petrarca

S’i’ ’l dissi mai, ch’i’ vegna in odio a quella
del cui amor vivo, e senza ’l qual morrei;
s’i’ ’l dissi, che ’ miei dí sian pochi, e rei,
e di vil signoria l’anima ancella;
s’i’ ’l dissi, contra me s’arme ogni stella,
e dal mio lato sia
paura e gelosia,
e la nemica mia
più feroce vèr’ me sempre e più bella.
S’i’ ’l dissi, Amor l’aurate sue quadrella
spenda in me tutte, e l’impiombate in lei;
s’i’ ’l dissi, cielo, e terra, uomini e dèi
mi sian contrarî, et essa ogni or più fella;
s’i’ ’l dissi, chi con sua cieca facella
dritto a morte m’invia,
pur come suol si stia,
né mai più dolce o pia
vèr me si mostri, in atto od in favella.
S’i’ ’l dissi mai, di quel ch’i’ men vorrei,
piena trovi quest’aspra e breve via;
s’i ’l dissi, il fero ardor, che mi desvia,
cresca in me, quanto il fier ghiaccio in costei;
s’i ’l dissi, unqua non veggian li occhi mei
sol chiaro, o sua sorella,
né donna, né donzella,
ma terribil procella,
qual Faraone in perseguir gli ebrei.
S’i ’l dissi, co i sospir, quant’io mai fei,
sia pietà per me morta, e cortesia;
s’i ’l dissi, il dir s’innaspri, che s’udia
sí dolce allor che vinto mi rendei;
s’i ’l dissi, io spiaccia a quella ch’i’ tôrrei,
sol, chiuso in fosca cella,
dal dí che la mamella
lasciai, fin che si svella
da me l’alma, adorar: forse e ’l farei.
Ma s’io no ’l dissi, chi sí dolce apria
meo cor a speme ne l’età novella,
regga ’ncor questa stanca navicella
col governo di sua pietà natia,
né diventi altra, ma pur qual solía
quando più non potei,
che me stesso perdei,
né più arder devrei.
Mal fa, chi tanta fé sí tosto oblia.
I’ no ’l dissi già mai, né dir poría,
per oro, o per cittadi, o per castella.
Vinca ’l ver dunque, e si rimanga in sella,
e vinta a terra caggia la bugia.
Tu sai in me il tutto, Amor: s’ella ne spia,
dinne quel che dir dei.
I’ beato direi,
tre volte, e quattro, e sei,
chi, devendo languir, si morì pria.
Per Rachel ho servito, e non per Lia;
né con altra saprei
viver; e sosterrei,
quando ’l ciel ne rappella,
girmen, con ella,in sul carro Elia.
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