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Opere pubblicate: 19994
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Info sull'Opera
Passa la nave mia colma d’oblio
per aspro mare, a mezza notte il verno, enfra Scilla e Caribdi; et al governo siede il signore, anzi ’l nimico mio; a ciascun remo un penser pronto e rio che la tempesta e ’l fin par ch’abbi a scherno; la vela rompe un vento umido, eterno, di sospir, di speranze, e di desio; pioggia di lagrimar, nebbia di sdegni bagna e rallenta le già stanche sarte, che son d’error con ignoranzia attorto. Celansi i duo mei dolci usati segni; morta fra l’onde è la ragion e l’arte, tal ch’i’ ’ncomincio a desperar del porto.
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