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Opere pubblicate: 19994
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Info sull'Opera
Poi che mia speme è lunga a venir troppo,
e de la vita il trapassar sì corto, vorreimi a miglior tempo esser accorto, per fuggir dietro più che di galoppo; e fuggo ancor così debile e zoppo da l’un de’ lati, ove ’l desio m’ha storto; securo omai, ma pur nel viso porto segni ch’io presi a l’amoroso intoppo. Ond’io consiglio voi che siete in via, volgete i passi; e voi ch’Amore avampa, non v’indugiate su l’estremo ardore; ché, perch’io viva, de mille un no scampa: era ben forte la nemica mia e lei vid’io ferita in mezzo ’l core.
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