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Opere pubblicate: 20007
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Info sull'Opera
L’arbor gentil, che forte omai molt’anni,
mentre i bei rami non m’ebber a sdegno fiorir faceva il mio debile ingegno a la sua ombra, e crescer ne gli affanni. Poi che, securo me di tali inganni, fece di dolce sé spietato legno, i’ rivolsi i pensier tutti ad un segno, che parlan sempre de’ lor tristi danni. Che potrà dir chi per Amor sospira, s’altra speranza le mie rime nove gli avessir data, e per costei la perde? "Né poeta ne colga mai, né Giove la privilegi, et al sol venga in ira, tal che si secchi ogni sua foglia verde."
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