|
Opere pubblicate: 19994
|
Info sull'Opera
Poco era di appressarsi a gli occhi miei
la luce che da lunge gli abbarbaglia, che, come vide lei cangiar Tesaglia, così cangiato ogni mia forma avrei. E s’io non posso transformarmi in lei, più ch’i’ mi sia (non ch’a mercè mi vaglia), di qual petra più rigida s’intaglia, pensoso ne la vista oggi sarei, o di diamante, o d’un bel marmo bianco per la paura forse, o d’un diaspro, pregiato poi dal vulgo avaro e sciocco; e sarei fuor del grave giogo et aspro, per cui i’ ho invidia di quel vecchio stanco che fa co le sue spalle ombra a Marrocco...
Non sono presenti notizie riguardanti questa opera.
|