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Info sull'Opera
Autore:
Francesco Petrarca
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

XXX ( Canzoniere )

di Francesco Petrarca

Giovene donna sotto un verde lauro
vidi più biancha et più fredda che neve
non percossa dal sol molti et molt'anni;
e 'l suo parlare, e 'l bel viso, et le chiome
mi piacquen sì ch'i' l'ò dinanzi agli occhi,
ed avrò sempre, ov'io sia, in poggio o 'n riva.
Allor saranno i miei pensieri a riva
che foglia verde non si trovi in lauro;
quando avrò queto il core, asciutti gli occhi,
vedrem ghiacciare il foco, arder la neve:
non ò tanti capelli in queste chiome
quanti vorrei quel giorno attender anni.
Ma perché vola il tempo, et fuggon gli anni,
sì ch'a la morte in un punto s'arriva,
o colle brune o colle bianche chiome,
seguirò l'ombra di quel dolce lauro
per lo più ardente sole et per la neve,
fin che l'ultimo dì chiuda quest'occhi.
Non fur già mai veduti sì begli occhi
o ne la nostra etade o ne' prim'anni,
che mi struggon così come 'l sol neve;
onde procede lagrimosa riva,
ch'Amor conduce a pie' del duro lauro
ch'à i rami di diamante, et d'òr le chiome.
I' temo di cangiar pria volto et chiome,
che con vera pietà mi mostri gli occhi
l'idolo mio, scolpito in vivo lauro:
che s'al contar non erro, oggi à sett'anni
che sospirando vo di riva in riva
la notte e 'l giorno, al caldo ed a la neve.
Dentro pur foco, et for candida neve,
sol con questi pensier', con altre chiome,
sempre piangendo andrò per ogni riva,
per far forse pietà venir negli occhi
di tal che nascerà dopo mill'anni,
se tanto viver pò ben cólto lauro.
L'auro e i topacii al sol sopra la neve
vincon le bionde chiome presso agli occhi
che menan gli anni miei sì tosto a riva.

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