|
Opere pubblicate: 19994
|
Info sull'Opera
<<Guido Cavalcanti a Guido Orlandi>>
Di vil matera mi conven parlare e perder rime, silabe e sonetto, sì ch'a me stesso giuro ed imprometto a tal voler per modo legge dare. perché sacciate balestra legare e coglier con isquadra archile in tetto e certe fiate aggiate Ovidio letto e trar quadrelli e false rime usare, non pò venire per la vostra mente là dove insegna Amor, sottile e piano, di sua manera dire e di su' stato. Già non è cosa che si porti in mano: qual che voi siate, egli è d'un'altra gente: sol al parlar si vede chi v'è stato. Già non vi toccò lo sonetto primo: Amore ha fabricato ciò ch'io limo.
|