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Opere pubblicate: 19994
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Info sull'Opera
I' vegno 'l giorno a te 'nfinite volte
e trovoti pensar troppo vilmente: molto mi dòl della gentil tua mente e d'assai tue vertù che ti son tolte. Solevanti spiacer persone molte; tuttor fuggivi l'annoiosa gente; di me parlavi sì coralemente, che tutte le tue rime avie ricolte. Or non ardisco, per la vil tua vita, far mostramento che tu' dir mi piaccia, né 'n guisa vegno a te, che tu mi veggi. Se 'l presente sonetto spesso leggi, lo spirito noioso che ti caccia si partirà da l'anima invilita.
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