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Opere pubblicate: 19994
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Info sull'Opera
Gli occhi di quella gentil foresetta
hanno distretta - sì la mente mia, ch'altro non chiama che le', né disia. Ella mi fere sì, quando la sguardo, ch'i' sento lo sospir tremar nel core: esce degli occhi suoi, che me [ . . ] ardo, un gentiletto spirito d'amore, lo qual è pieno di tanto valore, quando mi giunge, l'anima va via, come colei che soffrir nol poria. I' sento pianger for li miei sospiri, quando la mente di lei mi ragiona; e veggio piover per l'aere martiri che struggon di dolor la mia persona, sì che ciascuna vertù m'abandona, in guisa ch'i' non so là 'v'i' mi sia: sol par che Morte m'aggia 'n sua balìa. Sì mi sento disfatto, che Mercede già non ardisco nel penser chiamare, ch'i' trovo Amor che dice: "Ella si vede tanto gentil, che non pò 'maginare ch'om d'esto mondo l'ardisca mirare che non convegna lui tremare in pria; ed i', s'i' la sguardasse, ne morria". Ballata, quando tu sarai presente a gentil donna, sai che tu dirai de l'angoscia[to] dolorosamente? Di': "Quelli che mi manda a voi tra guai, però che dice che non spera mai trovar Pietà di tanta cortesia, ch'a la sua donna faccia compagnia".
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