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Info sull'Opera
Autore:
San Francesco
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

Al Capitolo generale e a tutti i frati. Lettera scritta tra il 1221 e il 1223

di San Francesco

Nel nome della Trinità altissima e santa Unità. Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.

A tutti fratelli, venerati ed amati, al ministro generale dell'Ordine dei frati minori, a quelli che gli succederanno, a tutti i ministri e sacerdoti della stessa fraternità, ai frati tutti dai primi agli ultimi, frate Francesco, uomo di poco conto, loro umile servo, manda il saluto in Cristo che ci ha redenti con il suo sangue prezioso.

Inchinatevi con profonda umiltà e riverenza davanti al nome del Signore nostro Gesù Cristo, Figlio dell'Altissimo, benedetto nei secoli. Amen.

Ascoltate, figli di Dio e miei fratelli, porgete ascolto alle mie parole e obbedite alla voce del Figlio di Dio.

Custodite con tutto il cuore i suoi comandamenti, adempite come meglio potete i suoi consigli.

Dategli lode, perché egli è buono, dategli gloria con le vostre opere. Per questo egli vi ha mandati nel mondo: perché gli rendiate testimonianza con le parole e con le opere facciate sapere a tutti che nessuno è onnipotente all'infuori di lui.

Siate perseveranti, anche tra le difficoltà, adempiendo con lealtà e costanza quando avete promesso. Vi scongiuro tutti, fratelli, baciandovi i piedi, e con tutto il fervore di cui sono capace, che abbiate tutta la riverenza e tutta l'adorazione di cui siete capaci verso il santissimo corpo e sangue del Signor nostro Gesù Cristo, nel quale tutte le cose del cielo e della terra sono state riconciliate con Dio.

Prego poi nel Signore tutti i miei frati che sono e che saranno sacerdoti dell'Altissimo, che quando vorranno celebrare la Messa, si rendano puri essi stessi, per compiere con purezza e riverenza il vero sacrificio del corpo e del sangue del Signore nostro Gesù Cristo. Non lo facciano per alcun interesse umano, per essere visti o per piacere agli uomini, ma con l'unica intenzione di piacere al sommo Signore, che ha istituito l'Eucarestia nel modo che a lui piacque. Infatti sono sue le parole: Fate questo in memoria di me. Chi celebrasse l'Eucarestia con intenzioni diverse, si comporterebbe come il traditore, Giuda, Rendendosi colpevole verso il corpo e sangue del Signore(1 Cor. 11, 27).

Ricordatevi, fratelli miei sacerdoti, ciò che è stabilito dalla legge mosaica: coloro che la trasgredivano, anche solo materialmente, erano condannati inesorabilmente a morte. Certamente riceverà un castigo molto più grave chi avrà rifiutato il Figlio di Dio chi avrà disprezzato il sangue della nuova alleanza, chi avrà offeso lo Spirito che dà la grazia.

Infatti, l'uomo disprezza, profana e calpesta l'Agnello di Dio, quando, come dice san Paolo, senza distinguere il santo pane di Cristo dagli altri cibi, lo mangia mentre si trova in stato di peccato, oppure con leggerezza e senza le dovute disposizioni. Dice infatti il Signore per mezzo del suo Profeta: È maledetto l'uomo che celebra con animo cattivo i riti sacri del Signore.

Dio respingerà i sacerdoti che non apriranno il loro cuore a questi avvertimenti, dicendo: Io cambierò in maledizioni le vostre benedizioni (Ger. 48, 10).

Ascoltate, fratelli miei: se la beata Vergine Maria è tanto onorata, com'è giusto, perché ha portato Gesù nel suo santissimo seno, se il beato Giovanni Battista tremò e non osava toccare il santo corpo del Signore, e se è venerato il Sepolcro nel quale per poco tembli egli giacque, quanto deve essere santo, giusto e degno chi tocca con le mani, riceve nella bocca e porge agli altri Colui che non morirà più ma in eterno vive glorioso, nel quale gli angeli sono ansiosi di fissare lo sguardo?

Considerate la vostra dignità o fratelli sacerdoti, e siate santi, perché Dio è santo. E poiché egli, in vista del vostro ministero, vi ha concessa una dignità superiore ad ogni altra, anche voi lo dovete amare, riverire e lodare più di ogni altro uomo.

Vi comportereste in maniera ben indegna se, mentre egli è presente nelle vostre mani, vi preoccupaste di qualunque altra cosa!

L'umanità rimanga con il fiato sospeso, l'universo intero si commuova, il cielo si riempia di gioia, quando sull'altare, nelle mani del sacerdote, si fa presente il Cristo, il Figlio del Dio vivo!

O ammirabile altezza, o degnazione stupenda! O miracolo di umiltà, che il Signore dell'universo, Dio e Figlio di Dio, si abbassi talmente fino a nascondersi in un pezzo di pane per la nostra salvezza! Ammirate, fratelli, l'umiltà che il Signore dell'universo, Dio e Figlio di Dio, si abbassi talmente fino a nascondersi in un pezzo di pane per la nostra salvezza! Ammirante, fratelli, l'umiltà di Dio e aprite a lui i vostri cuori; siate umili anche voi e sarete esaltati da lui. Non riservate nulla per voi stessi, perché vi accolga colui che si è dato totalmente a voi.

Consiglio ed esorto, nel nome del Signore, che nei luoghi dove i frati dimorano sia celebrata una sola Messa al giorno, seguiendo il rito della santa Chiesa. E se in qualche luogo vi fossero più sacerdoti, ciascuno si unisca, per amore di carità, alla Messa celebrata da uno di loro. Il Signore Gesù si fa presente in tutti quelli che ne sono degli, e pur facendosi vedere nel Sacramento in posti diversi, è lo stesso ed unico Signore che opera come a lui piace insieme con Dio Padre e lo Spirito Santo consolatore, nei secoli dei secoli. Amen.

E poiché chi viene da Dio, ascolta le parole di Dio, noi che siamo incaricati di esercitare il ministero sacro, dovremmo non solo ascoltare e mettere in pratica ciò che dice Dio, ma anche considerarci i custodi dei libri sacri e di tutti gli altri oggetti necessari al culto divino, prendendo coscienza dell'altezza del nostro creatore e del servizio che a lui dobbiamo prestare.

Perciò raccomando a tutti i miei frati, esortandoli nel nome di Cristo, che dovunque troveranno degli scritti contenenti la parola di Dio, li trattino con la massima riverenza e se non sono ben custoditi o fossero riposti in luoghi indegni, per quanto è loro possibile, li raccolgano e li custodiscano, onorando nella sua parola il Signore che ha parlato. Molte cose infatti, sono santificate dalla parola di Dio e proprio in forza delle parole di Cristo si compie il Sacramento dell'altare.

E ora confesso a Dio Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, alla beata Vergine Maria, a tutti i santi del cielo e della terra, al ministro generale di questa fraternità, come a mio signore, degno di venerazione, e a tutti gli altri miei frati benedetti, tutti i miei peccati. Ho peccato molto, per mia grave colpa, specialmente perché non ho osservato la Regola che ho promesso il Signore, perché non ho celebrato l'Ufficio, come la Regola prescrive, sia per negligenza, sia a causa delle mie infermità, sia perché sono ignorante e di scarsa cultura.

Prego in ogni modo e con tutte le mie forze, il ministro generale, mio signore, perché faccia osservare da tutti con esattezza la Regola e prego i chierici perché celebrino l'Ufficio divino con devozione, davanti a Dio, non dando tanto importanza all'esecuzione melodiosa del canto, ma all'attenzione della mente, cosi' che la voce esprima i sentimenti interiori e il pensiero corrisponda al canto, perché con la purezza dell'intenzione possiamo essere uniti a Dio e non soltanto dilettare chi ascolta, con delle melodie eseguite alla perfezione.

Quanto a me, prometto di osservare fedelmente tutte queste cose, corrispondendo alla grazia che Dio mi darà. E procurerò di dare buon esempio ai frati che si trovano con me, sia per quanto riguarda la celebrazione dell'Ufficio divino, che per le altre cose stabilite dalla Regola.

I frati che non volessero osservare queste cose non li considero uniti alla Chiesa e non li ritengo miei fratelli; con loro non voglio parlare e nemmeno voglio vederli, finché non abbiano cambiata la loro vita.

Lo stesso dico per tutti quelli che vanno in giro dove piace loro, separati dalla fraternità e incuranti dei doveri imposti dalla Regola. Il nostro Signore Gesù Cristo ha sacrificato la vita, pur di rimanere fedele all'obbedienza del suo santissimo Padre.

Io, frate Francesco, uomo inutile e indegna creatura del Signore Dio, dico, in nome di Gesù Cristo nostro Signore, a frate Elia, ministro di tutto il nostro Ordine, a tutti i ministri che sono e che saranno, di portare sempre con sè questo scritto e di osservarlo con diligenza. E prego gli stessi che procurino di farlo conoscere e osservare dagli altri frati, perché rimangano fedeli alla volontà di Dio, ora e sempre, finchè durerà il mondo.

Siate benedetti dal Signore, voi che osserverete questi consigli. Il Signore sia sempre con voi. Amen.

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