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Opere pubblicate: 19994
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Info sull'Opera
Dice il Signore nel Vangelo: Chi non rinuncia a tutto quello che possiede non può essere mio discepolo (Lc. 14, 33). E: Chi pensa soltanto a salvare la propria vita la perderà (MT. 16, 25).
Realizza queste parole colui che abbandona la propria volontà nelle mani delle persone che per lui rappresentano Dio. Così facendo, tutto ciò che egli compie o dice, purché si tratti di cose che in coscienza ritiene buone, costituisce un atto di vera obbedienza. E se qualche volta gli sembra meglio o più utile agire secondo il proprio punto di vista, rinunci, per amor di Dio, al suo giudizio personale e cerchi di eseguire ciò che gli viene comandato. Questa è la vera obbedienza, perché è ispirata all'amore di Dio e del prossimo. Anche quando la coscienza imponesse di rifiutare l'obbedienza, non per questo si deve giungere ad interrompere il rapporto d'amore. Anzi, quando incontra delle difficoltà, l'amore deve essere più forte, perché chi preferisce subire qualche disagio piuttosto che separarsi dai suoi fratelli, esercita la vera e perfetta obbedienza, perché per loro è disposto a dare la propria vita. Vi sono tra i religiosi di quelli che, con la scusa di perseguire cose migliori di quelle richieste dall'obbedienza, fanno di testa loro dimenticando che hanno rinunciato a vivere secondo la loro volontà. Costoro costituiscono un pericolo per le anime, che scandalizzano con il loro cattivo esempio.
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