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Info sull'Opera
Autore:
San Francesco
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

Regola non Bollata. Capitolo XXII

di San Francesco

Ammonizione al frati




O frati tutti, riflettiamo attentamente che il Si­gnore dice: «Amate i vostri nemici e fate del bene a quelli che vi odiano», poiché il Signore nostro Gesù Cri­sto, di cui dobbiamo seguire le orme, chiamò amico il suo traditore e si offrì spontaneamente ai suoi crocifis­sori. Sono, dunque, nostri amici tutti coloro che in­giustamente ci infliggono tribolazioni e angustie, ignominie e ingiurie, dolori e sofferenze, martirio e morte, e li dobbiamo amare molto poiché, a motivo di ciò che essi ci infliggono, abbiamo la vita eterna.

E dobbiamo avere in odio il nostro corpo con i suoi vizi e peccati, poiché quando noi viviamo secondo la carne, il diavolo vuole toglierci l'amore del [Signore nostro] Gesù Cristo e la vita eterna e vuole perdere se stesso con tutti nell'inferno; poiché noi per colpa no­stra siamo ignobili, miserevoli e contrari al bene, pronti invece e volonterosi al male, perché, come dice il Signore nel Vangelo: «Dal cuore procedono ed escono i cattivi pensieri, gli adulteri, le fornicazioni, gli omicidi, i furti, la cupidigia, la cattiveria, la frode, la impudicizia, l'invidia, le false testimonianze, la bestemmia, [la superbia], la stoltezza, Tutte queste cose cattive procedono dal di dentro del cuore dell'uomo, e sono queste cose che contaminano l'uomo».

Ora invece, da che abbiamo abbandonato il mondo, non abbiamo da fare altro che seguire la volontà del Si­gnore e piacere unicamente a Lui.

Guardiamoci bene dall'essere la terra lungo la strada, o la terra sassosa, o quella invasa dalle spine secondo quanto dice il Signore nel Vangelo: «Il seme è la parola di Dio. Quello che cadde lungo la strada e fu calpestato sono coloro che ascoltano la parola di Dio. e non la comprendono; e subito viene il diavo­lo e porta via quello che è stato seminato nei loro cuori, perché non credano e siano salvati. Quello poi che cadde nei luoghi sassosi, sono coloro che appena ascoltano la parola, subito la ricevono con gioia; ma quando sopraggiunge una tribolazione o una persecuzione a causa della parola, ne restano immediatamente scandalizzati; an­che questi non hanno radice in sé, sono incostanti, per­ché credono per un certo tempo, ma nell'ora della tentazio­ne vengono meno. Quello che cadde tra le spine, sono coloro che ascoltano la parola, ma le cure di questo mondo e la seduzione delle ricchezze e gli altri affetti disordinati entrano nel loro animo e soffocano la parola, sicché ri­mangono infruttuosi. Infine il seme affidato alla ter­ra buona, sono coloro che, ascoltando la parola con buo­ne, anzi ottime disposizioni, la intendono e la custodiscono e portano frutti con la perseveranza».

E perciò noi frati, così come dice il Signore, «lasciamo che i morti seppelliscano i loro morti».

E guardiamoci bene dalla malizia e dall'astuzia di Satana, il quale vuole che l'uomo non abbia la sua mente e il cuore rivolti a Dio; e, circuendo il cuore dell'uo­mo con il pretesto di una ricompensa o di un aiuto, mira a togliere e a soffocare la parola e i precetti del Signore dalla memoria, e vuole accecare il cuore dell'uomo, at­traverso gli affari e le preoccupazioni di questo mondo, e abitarvi, così come dice il Signore: «Quando lo spirito immondo è uscito da un uomo va per luoghi aridi e senz'acqua in cerca di riposo e non la trova; e allora dice: Tornerò nella mia casa da cui sono uscito. E quando vi arriva, la trova vuota, spazzata e adorna. Allora egli se ne va e prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui, poi entrano e vi prendono dimora, sicché l'ultima condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima.

Perciò, tutti noi frati, stiamo bene in guardia, perché, sotto pretesto di ricompensa, di opera da fare e di un aiuto, non ci avvenga di perdere o di distogliere la nostra mente e il cuore dal Signore.

Ma, nella santa carità, che è Dio, prego tutti i frati, sia i ministri che gli altri, che, allontanato ogni impedimento e messa da parte ogni preoccupazione e ogni affanno, in qualunque modo meglio possono, si im­pegnino a servire, amare, adorare e onorare il Signore Iddio, con cuore puro e con mente pura, ciò che egli stesso domanda sopra tutte le cose.

E sempre costruiamo in noi una casa e una dimora permanente a Lui, che è il Signore Dio onni­potente, Padre e Figlio e Spirito Santo, e che dice: «Vigi­late dunque e pregate in ogni tempo, affinché possiate sfug­gire tutti i mali che accadranno e stare davanti al Figlio dell'uomo. E quando vi mettete a pregare, dite: Pa­dre nostro che sei nei cieli. E adoriamolo con cuore puro, poiché bisogna sempre pregare senza stancarsi mai; infatti il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e bisogna che quelli che lo adorano, lo adorino in spirito e verità». E a lui ricorriamo come al pastore e al vescovo delle anime nostre, il quale dice: «lo sono il buon Pastore, che pascolo le mie pecore e do la mia vita per le mie pecore». «Voi siete tutti fratelli. Non vogliate chiamare nessuno padre vostro sulla terra, perché uno solo è il vostro Padre, quello che è nei cieli. Né fatevi chiamare maestri, perché uno solo è il vostro maestro, che è nei cieli, [Cristo]». «Se rimarrete in me e rimarranno in voi le mie parole, doman­derete quel che vorrete e vi sarà fatto. Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, ci sono io in mezzo a loro. Ecco, io sono con voi fino alla fine dei seco­li. Le parole che vi ho detto sono spirito e vita . lo sono la via, la verità e la vita».

Manteniamoci dunque fedeli alle parole, alla vita, alla dottrina e al santo Vangelo di colui che si è degnato pregare per noi il Padre suo e manifestarci il nome di lui, dicendo: «Padre, glorifìca il tuo nome» e: «Glorifica il Figlio tuo perché il Figlio tuo glorifichi te». «Padre, ho ma­nifestato il tuo nome agli uomini, che mi hai dato, perché le parole che tu hai dato a me, io le diedi loro; ed essi le han­no accolte e hanno riconosciuto che io sono uscito da te ed hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per quelli che mi hai dato, perché sono tuoi, e tutto ciò che è mio è tuo. Padre santo, custodisci nel Nome tuo coloro che mi hai dato, af­finché siano una cosa sola come noi. Questo io dico nel mondo, affinché abbiano la gioia in se stessi. Io ho comunicato loro la tua parola, e il mondo li ha odiati perché non sono del mondo, come non sono del mondo io. Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che tu li guardi dal male. Rendili gloriosi nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo. E per loro io santifico me stesso, affinché anche loro siano santificali nella verità. Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che crederanno in me, per la loro paro­la, affinché siano perfetti nell'unità, e il mondo conosca che tu mi hai mandato e li hai amati, come hai amato me. Ed io renderò noto a loro il tuo Nome, affinché l'amo­re col quale tu hai amato me sia in loro ed io in loro.

Padre, quelli che mi hai dato, voglio che dove io sono siano anch'essi con me, perché contemplino la tua gloria nel tuo regno». Amen.

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