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Attraversamenti poetici laziali
di Andrea Giuseppe Graziano L’antologia dei poeti italiani contemporanei apre un itinerario che vede la Casa Editrice Aletti protagonista di un’audace scommessa sulla poesia: proponendo ai lettori una ricognizione situata dello scenario poetico nazionale, suddiviso per regioni, inizia il suo viaggio dal Lazio, per dare vita ad una vera e propria mappa geoletteraria delle tendenze poetiche, tra l’onde emergenti delle più diverse spinte che animano la versificazione italiana odierna. L’impegno per una scelta quanto più possibile organica dei testi ha prodotto, credo, un risultato apprezzabile sotto il profilo emozionale e -al di là delle scelte linguistiche o della perfezione tecnica- rappresentativo degli “attraversamenti” poetici laziali. Senza fare il verso al dialetto dei grandi maestri, pure è possibile rinvenire nell’opera le potenzialità espressive e il senso tragico dell’esistere del grande Giuseppe Gioacchino Belli, la sagace umanità del Trilussa, e nei momenti di più ampio respiro la purezza del lirismo di un altro grande poeta romano, ma in lingua italiana, indebitamente obliato anche dagli specialisti e dalle antologie scolastiche che si limitano a citarne il nome -Giorgio Vigolo-, catalogandolo come un esponente dell’ermetismo novecentesco. Allora si tratta di ascoltare, di sentirle vive queste sillabe, come si ascolta Roma dal Vigolo che in “Diluvio”, della raccolta Cantofermo, apre uno squarcio dei luoghi a lui cari, sospesi nella ri-presentificazione lirica, in uno spazio altro qual è quello della visionarietà formalmente più coerente e distesa: Mi coglie lo scroscio dirotto/ a mezzogiorno sul ponte:/ dintorno la città - chiese e palazzi -/ si scioglie in fumo e non si vede più./ Anche quell’ ultima cupola spare./ Rimasto solo è il ponte,/ tagliato dalle sponde,/ sospeso in alto in alto fra le nuvole/ con le sue statue d’ angioli grondanti /, perché alcune immagini forse rievocheranno le ansie, i dolori, le cuspidi di amori ed abbandoni, o lo stato di grazia della consapevolezza esistenziale ardente. Così auspico che il lettore sia avvinto dall’arie feconde dei nomi, che scorra e rilegga a caccia di tracce di paesaggi e di presagi, ma anche del profondo di qualche bella poesia, e si perda… si perda nell’ascolto della musica delle parole, che sosti pure e si adagi su un verso che pulsi e risuoni una condizione a lui nota o taciuta, allorché lo scopre vibrante nelle fibre più intime all’anima. Da qui talora -dal caos, dal disordine- si può solo riemergere, verso nuove soffuse armonie di campi, vallate, campanili, di abbracci, di traditi baci e agognate carezze, di festa, ovvero di sguardi metropolitani e urlati silenzi, pur sempre vissuti, sentiti, d’autori del Lazio. Antologia dei Poeti Italiani Contemporanei - Lazio AA.VV. Aletti Editore http://www.alettieditore.it/orizzonti/regionali/lazio2/lazio2.htm
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